ARCTIC UN’ALTRA STORIA

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L’Arctic Rally Finland sta per fare il suo ingresso nel WRC, un teorico rimpiazzo provvisorio del rally di Svezia, ma le differenze tra le due gare possono risultare non così insignificanti ai fini dell’andamento sportivo della gara e nella maniera di affrontarla.

Per chi non conosce l’universo dei rally scandinavi on-ice, molte sfumature dei fondi ghiacciati sfuggono e si tende a fare di tutta l’erba un fascio. Tanto per dare un esempio concreto di come possano essere differenti le condizioni prendiamo ad esempio l’asfalto, mettendo a confronto le speciali di Corsica e quelle del Deutschland, due gare dove cambia il grip, il tracciato, i tagli ecc.. . La prima differenza significativa è la presenza dei muri di neve, quelli che allo Sweden (ad eccezione della grande nevicata del 2018) sono inesistenti, se non vogliamo considerare tali quei piccoli scalini ghiacciati di una decina di centimetri. Per rispolverare un ricordo dei muri di neve allo Sweden bisogna ritornare indietro negli anni quando la gara saliva sino a Falun, ed una delle pietre miliari di quel percorso era la speciale di Jutbo. All’Arctic invece i muri di neve sono all’ordine del giorno. Un aiuto importante per tenere il retrotreno in strada e non rischiare come in certe situazioni del Montecarlo di trovarsi risucchiati fuori per sbavature di pochi centimetri. Se però si tocca violentemente il muro, ad esempio in quei testa coda da paura il rischio di ritrovarsi innevati senza possibilità di uscire è molto elevato. Il vero punto interrogativo resta legato all’ordine di partenza della prima frazione. Elemento che negli ultimi anni ha penalizzato in maniera irrecuperabile chi aveva vinto il Montecarlo, ma questa volta si ritorna a fare i conti con un fondo di ghiaccio durissimo dove la temperatura sino al momento della gara rischia di non salire sopra i -10, condizioni che nel Varmland non si vedono più da decenni visto che le temperature massime sono sempre prossime allo zero ed il ghiaccio è più friabile. Un fattore che potrebbe riequilibrare le sorti della gara, ovviamente nevicate permettendo perché con i muri di neve ritrovarsi le prime speciali completamente imbiancate significa lasciare ai propri avversari mezzo minuto a speciale, perché a quelle velocità nota o non nota è quasi impossibile riuscire a distinguere la strada, ed i secondi volano.  

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