Il giovane Vicentino dopo avere concluso il 2020 con una strepitosa terza piazza al “Tuscan” inizia quella che dovrebbe essere una stagione a tutto ERC, sul circuito di Adria alla ricerca di quelle linee da asfaltista dove è più carente.
Ai rally non ci è arrivato in età baby e per due anni e mezzo ha corso per divertirsi, sulle storiche a trazione posteriore, dove assieme alla ricerca della prestazione pura c’è anche tanto divertimento, soprattutto per il tipo di guida che impongono le vetture su cui ha corso Fiat 131 Abarth, Lancia Rally 037 e Ferrari. Alberto Battistolli dopo la sua prima stagione al volante di una moderna dove ha impressionato per i progressi evidenziati, si sta incamminando verso un’annata dedicata interamente alla sua crescita. Una scelta controtendenza quella di privilegiare l’ERC al WRC, ma valutata in ogni sua sfaccettatura, considerato che il suo primo obbiettivo e migliorarsi la dove il suo gap è più grande, ovvero l’asfalto, ha optato per una serie altrettanto formativa ma più defilata rispetto alle luci della ribalta. Quei riflettori che trasformano ogni singola prova in una sorta di esame. La sua presenza ad Adria segna l’inizio di questo cammino in una gara se vogliamo anni luce da quello che si può definire propedeutico, ma nel caso di Alberto invece è molto utile per imparare a disegnare linee efficaci. Un esercizio che può sembrare elementare, ma non è assolutamente così, anzi sulle strade più difficili dove il tracciato non dà tregua e non si può usare l’arte del taglio; dagli anni 80 ad oggi i piloti che hanno dimostrato si sapere usare il volante per raddrizzare la strada, come Rohrl, si conta sulla punta delle dita. Una stagione dove non ci sarà spazio per la didattica a distanza, ma solamente tanta scuola in presenza, con al fianco il professor Scattolin a condividere anni di esperienza internazionale. Un impegno a 360° che mette il focus non solo sul campionato in se, ma sull’intero cammino per migliorarsi in vista degli appuntamenti che verranno. Un programma per crescere, ma anche per capire limiti e margini di progresso, che mostra delle idee molto chiare rispetto alla maggior parte dei giovani di casa Italia.