Il pilota svedese uomo simbolo dello squadrone Audi nelle gare in circuito, è una di quelle guest stars la cui presenza non può certo passare inosservata, ma la sua presenza all’Arctic esaltata in primis dalla comunicazione di stato, lascia basiti perché il fatto che al suo fianco ci sia Emil Berkvist mette anche in evidenza il fallimento assoluto dello Junior WRC.
Lo Svedese da anni uomo simbolo del marchio Audi, con il quale ha vinto due titoli DTM ed il mondiale World RX, non è nuovo al mondo dei rally e nel suo palmares mondiale spiccano ben sei partecipazioni alla sua gara di casa lo Sweden. La classica on-ice del mondiale che quest’anno a causa della pandemia si è vista costretta a passare il testimone all’Arctic Finland. L’ultima però risale al lontano 2006 dove con la Fabia WRC ufficiale, sfiorò l’ingresso nella top ten, operazione che gli era riuscita nel 2005. Che la sua presenza non potesse passare inosservata era evidente, ed in questi giorni la notizia ha fatto capolino sulle testate on-line di mezzo mondo, ma che tra i primi a dargli larga enfasi sia stato l’organo di comunicazione del promoter qualche punto interrogativo lo solleva. Non tanto per il peso della notizia in se, oppure per l’immagine internazionale di Mattias, quanto per la presenza al suo fianco del ventisettenne Emil Berkvist, con il quale ha condiviso l’abitacolo anche nella sua recente partecipazione alla Dakar. I due si sono avvicinati molto lo scorso giugno, quando Ekstrom permise ad Emil di correre lo Sweden Lockdown con la sua Fabia Evo. La sua presenza sul sedile di destra in una gara del WRC, dopo che nel 2018 si è imposto nello Junior WRC, ha disputato appena tre gare seduto dalla parte del volante (ottenendo un secondo, ed una quarta piazza nel WRC2 2019). La dimostrazione lampante di quanto negli ultimi quattro anni risulti fallimentare l’esperienza nello Junior WRC, per spalancare le porte del WRC ai giovani che hanno scelto la strada dello Junior. Questo entusiasmo comunicativo di stato ha messo probabilmente in maniera involontaria il dito nella piaga Junior, una serie support che con la gestione M-Sport Poland non è riuscita a produrre nulla di concreto o almeno rilevante.