La parabola di baby Kalle sino ad oggi non ha conosciuto un solo momento di stop, tanto è il talento del Finlandese che sicuramente non poteva fermarsi davanti a qualche fisiologica uscita di strada, ma in questa prima da favorito della vigilia la pressione del momento l’ha accusata tutta, ed è ritornato con i piedi per terra.
Vent’anni superati da pochi mesi, ma con alle spalle una carriera già lunghissima, in tutti questi anni la sua stella di predestinato non è mai stata adombrata, anche da situazioni spaventose con il volo tra i muri in pietra nella discesa da Giulio Cesare a Mina Clavero. Incidente che avrebbe segnato qualsiasi comune mortale. Ma chi pensava di essere in presenza di un automa e che la ventata di gioventù che si portava dietro avrebbe travolto, ed inghiottito qualsiasi situazione, si sbagliava ed il primo momento della sua carriera che lo ha visto andare in sofferenza è arrivato proprio sulle strade di casa. Sulle speciali ghiacciate di Rovaniemi, forse ancora più del peso dei tanti pronostici che lo davano per sicuro vincitore, ha pagato pegno per la sua sicurezza quella di una vittoria che voleva e si sentiva già in tasca. Ed invece nella prima tappa ha commesso un errorino veniale, ma che gli ha condizionato in maniera pesantissima tutta la gara. Un fondo difficilissimo che continuava a mutare a distanza di minuti gli ha impedito di trovare le regolazioni ideali e dalla seconda speciale al sabato sera è rimasto li davanti ma il feeling per attaccare sino in fondo non è mai riuscito a trovarlo. Il sangue (o meno metaforicamente i secondi) che ha perso sulla seconda speciale del venerdì, quando dopo quella sbavatura Tanak ha fiutato il momento e lo ha attaccato alla giugulare, ha annebbiato la sua lucidità. Certamente un set up non perfetto, condizioni che continuavano a mutare e un problema usura gomme che perdevano chiodi, erano parte di un’equazione di difficile risoluzione. Ma se Kalle non è mai riuscito ad affondare i colpi, dando l’impressione di avere paura a provarci sino in fondo, dall’altra Tanak in più di un frangente ha dato l’impressione di avere ancora un margine. Un impaccio che ha messo in caccia anche Neuville bravo nel gestire le gomme, ed affondare il colpo nell’ultima speciale del sabato che ha fatto vacillare una piazza d’onore che sembrava inattaccabile. Un momento difficile a cui ha saputo reagire bene, ma a dargli una spinta c’è stato anche il peso dei punti costruttori, un altro elemento con il quale non aveva mai fatto i conti, almeno in situazioni complicate.