I dubbi sul Portogallo sono stati tanti, sino dalla cancellazione del 2020, ma finalmente la macchina organizzatrice lusitana ha battuto un colpo e con la pubblicazione del regolamento particolare di gara ha fatto cadere molti punti interrogativi, mettendo sul piatto un percorso di ben 346 chilometri.
Gli interminabili silenzi che hanno accompagnato la gara Lusitana, sino dal varo del calendario WRC, non possono essere un caso fortuito, oppure di una mancanza comunicativa. Addirittura ad inizio del mese di marzo da più parti era cominciata a circolare la voce di una richiesta di rinvio in autunno, oggi è superfluo cercare di capire se queste fossero vere o false, ma di sicuro ci sono stati dei momenti abbastanza critici. Per fortuna a dare un segnale di vita è arrivata la pubblicazione dei documenti di gara: regolamento particolare e rally guide, il minimo sindacabile da avere prima dell’apertura delle iscrizioni alla gara, che si sono aperte a metà della settimana passata. Il segnale più confortante è quello di un percorso con una forte implementazione chilometrica, passando dai 311 Km dell’ultima edizione disputata, targata 2019, a sfiorare quota trecentocinquanta (346 Km). Un aumento che riguarda soprattutto la tappa del venerdì che passa dai 94 chilometri della precedente edizione a 122, una trentina in più da andare a sommare ad una sezione che prevede una sola assistenza giornaliera a fine tappa. Ad allungarsi è soprattutto la mitica speciale di Arganil, inoltre ci sarà l’aggiunta prima dello stage show di Lousada della Mortàgua, un’iniezione di ben 18 chilometri. Resta invariata la tappa del sabato, dove dominano i quasi 38 chilometri della speciale di Amarante, che si concluderà con una sola prova spettacolo a Porto Foz, una giornata bella piena che supera i 166 chilometri. Nella frazione finale non ci sarà più la Luihas (dove si passava una sola volta), sostituita dalla Falgueiras, si va così a sommare un sei km in più alla frazione del 2019. Un percorso veramente corposo, che in quel venerdì da correre tutto senza ritornare all’assistenza, nasconde la chiave di volta di una gara dove le vetture devono presentarsi allo start con un set-up perfetto. 122 chilometri da fare tutti di un fiato, con due zone per il cambio gomme, non ammettono errori.