In una lunga intervista video ad un media Alsaziano a pochi giorni dal polverone che si è alzato sul suo divorzio con Daniel Elena, il nove volte campione del mondo parla di una decisione sofferta, ma condivisa dopo attenta riflessione con la squadra, sicuramente non imposta.
Vista la tempesta di sabbia che si è scatenata attorno alla reazione di Daniel Elena, Sebastien ha atteso qualche giorno ed ha affidato la sua risposta a tutte le polemiche dei giorni passati in una video intervista a DNA, un noto media Alsaziano. Una chiacchierata a cuore aperto dove Seb ha parlato in maniera schietta di tutto l’affair, ammettendo anche un suo probabile errore nella comunicazione con Daniel, alla base della risposta al vetriolo a mezzo stampa e social del navigatore monegasco. A colpire in maniera particolare è una parte dove Loeb parla a lungo dell’analisi post gara fatta con la squadra, dove sono stati messi in risalto tutti i punti critici emersi in gara, compresi gli errori di pilotaggio alla base di un numero di forature troppo elevato, soprattutto nelle fase iniziali. Ma quando si parla degli errori di navigazione, non punta il dito in maniera particolare su quello che è stato, ma sulle nuove sfide dove si intravede ancora la voglia di vincere del cannibale, più che un semplice cambio di navigatore, per uno specialista dei raid dalle sue parole traspare molto di più. Un Loeb lontano anni luce dalle parole pronunciate quasi d’impulso in gara, ma ben conscio della differenza tra il deserto d’Arabia e le piste Sudamericane. Alla ricerca di uno specialista in grado di dargli non solo quell’esperienza in più, ma anche nuovi stimoli conscio che dovrà cambiare anche il suo approccio agonistico. Come ammette senza giri di parole troppo vicino alla maniera di correre del WRC, non adatta ad una gara come la nuova Dakar ed il suo tracciato nei deserti della penisola Araba. Dopo le timide risposte pubbliche affidate soprattutto ai social ha chiarito la sua posizione in maniera cristallina. Visto il carattere della analisi fatta con la squadra passando ai raggi X ogni dettaglio della gara, un’operazione lunga e attenta che non si è certo limitata a quattro colpi di telefono, fa specie che in questo lavoro non sia stato coinvolto anche il navigatore. Se sia stato escluso, oppure non si sia interessato a questa fase, forse non lo si saprà mai, di certo fosse stato coinvolto anche marginalmente probabilmente il boccone sarebbe stato comunque difficile da inghiottire, ma la reazione non sarebbe stata quella dei giorni passati.