La classifica generale lo ha visto chiudere il suo Sanremo in quinta posizione a 37” dalla leadership, ma senza quell’anomala foratura sul colle d’Oggia si sarebbe giocato la vittoria della gara, ed i quattro scratch che ha fatto segnare la dicono lunga sulle sue ambizioni tricolori.
Al Ciocco il pilota Trevigiano aveva pagato dazio con una partenza troppo prudente, ma al Sanremo nonostante la pioggia, ed un fondo sporco e scivoloso, ha dimostrato di avere assimilato tutti gli automatismi della Fabia Evo e non ha concesso secondi ai suoi avversari. Squadrone Hyundai compreso. La foratura che lo ha fatto scivolare ai margini della top five, è sembrato un episodio abbastanza fortuito vista la rottura del cerchio nella parte centrale, probabile conseguenza di un colpo preso su una di quelle pietre che in caso di pioggia si staccano più frequentemente dai costoni. Se al suo ritardo finale andiamo a sottrarre i 48” di ritardo accumulati nella discesa del colle d’Oggia con la ruota a terra, sarebbe stato lui ad aggiudicarsi la gara. In realtà le classifiche non sono il semplice risultato di una somma matematica, ma sono l’elemento che condiziona il passo gara dei concorrenti e quindi sarebbe poco credibile pensare che in un testa a testa con il Giando nel secondo passaggio a Vignai Crugnola la prendesse con un passo troppo conservativo. Oppure che sull’ultima speciale Breen si presentasse al via con due ruote di scorta, tanto a dieci secondi aveva un compagno di squadra e un Andolfi che sull’asciutto pagava alle due i20 by Hyundai. Affermare che Basso senza il tempo perso nella foratura avrebbe vinto è tanta roba, ma che si sarebbe giocato il successo sino all’ultimo metro è una realtà. Una prestazione che fa schizzare le sue quotazioni per il successo finale alle stelle, che mette in evidenza il potenziale della Fabia Delta Rally arrivata direttamente da Mlada con tutte le Evo 2021.