Lo shakedown ha cominciato a rispondere alle prime domande su una gara tutta da scoprire come la Croazia, dove il miglior tempo lo batte Evans davanti a Neuville, ma ad impressionare è Fourmaux che si mette dietro il compagno di squadra Greensmith e Loubet e paga solo tre decimi Katsuta il primo dei giovanotti presenti per farsi le ossa.
Non può certo essere una rondine a fare primavera, figurarsi uno shake down dove non si vince niente, ma in caso di qualche divagazione fuoristradistica può costare molto caro. Tra i big si sono messe leggermente più in evidenza le Toyota, anche se le i20 sono sembrate leggermente meno brillanti, Neuville e Tanak nell’ultimo passaggio hanno battuto dei tempi di spicco. Il miglior tempo lo ha realizzato Elfyn Evans, un pilota che sull’asfalto, in particolare su quelli della Corsica, ha sempre dimostrato di avere un grandissimo feeling con le superfici catramate. Un campanello di allarme per tutti gli avversari, compagni di squadra compresi, anche se capitan Ogier delle tre Yaris è sembrato l’unico ad avere giocato a carte coperte. Il tracciato ha proposto come era prevedibile parecchi tagli e curve con accentuata tendenza a sporcarsi, anche se nei taglioni più evidenti la presenza degli antitaglio si è fatta notare, per cui lo sporco potrebbe incidere ma difficilmente sarà determinante, almeno se tutte le speciali sono state allestite nello stesso modo. Chi però un primo segno lo ha lasciato è stato Fourmaux al suo esordio con la plus in una gara del WRC, ha fissato un settimo tempo appena dietro a Katsuta, ma davanti al compagno di squadra Greensmith e di PL Loubet. Un bel segnale; l’obbiettivo è macinare chilometri e soprattutto non incorrere in errori, ma in questa prima presa di contatto su una purosangue (con la quale ha corso solamente nel Legend 2020), ha dimostrato di non avere timori reverenziali pronto a giocarsela alla pari con gli altri rookie.