CROAZIA CONFERMATA SINO AL 2023

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La promozione della gara di Zagabria, sia pure non ufficiale, è arrivata a poche ore dal podio finale che ha messo il sigillo finale al Croatia Rally 2021, se di promozione si fosse trattato sicuramente sarebbe stata meritata, ma visto il contratto triennale stipulato con WRC Promoter si tratta di un atto di dovuta conferma (del contratto) di una gara all’esordio nel mondiale.

I toni sono decisamente trionfalistici, ed il deus machina dell’organizzazione Daniel Šaškin, già nella serata di domenica ha confermato a media, ed alla televisione nazionale, che l’avventura croata nel WRC continuerà sino al 2023, scadenza naturale dell’accordo commerciale con il promotore. Come tutte le prime qualche lacuna è emersa, ma nel complesso è lecito affermare che lo scoglio della prima iridata è stato superato alla grandissima. I commenti delle squadre sono stati tutti positivi, ed altrettanto dicasi per quanto è filtrato dalla FIA, ed in particolare dal Promotore. Il pubblico per il quale non erano previste zone dedicate, vista l’impossibilità di fare biglietteria; per organizzatori ma soprattutto per il governo di Zagabria era quasi sottointeso che sarebbe stato tollerato e questo ha innescato un tam tam che ha portato sulle speciali e nei trasferimenti di migliaia di persone. Così nei punti più spettacolari della gara il sabato e la domenica la folla era quelle delle grandi occasioni, con scene simili a quelle dell’Argentina. Da quando Ciesla aveva avviato qualche anno fa le prime trattative direttamente con il governo croato, l’obbiettivo era una gara a pagamento in grado di autofinanziarsi. Per cui questa è diventata una sorta di prova generale, qualche situazione border line in fatto di sicurezza si è verificata, ma tutto sommato il grado di sicurezza sulle speciali era accettabile. Non è stato così per accessi, trasferimenti ecc.., dove in alcuni casi era evidente la mancanza di un qualsiasi controllo. Ma anche se la gara doveva essere un teorico porte chiuse, e quindi la folla straripante, una buona metà sprovvista di mascherina che all’esterno in Croazia non è obbligatoria, qualche imbarazzo alla FIA lo ha creato. Ma di questi tempi nonostante commissione rally e promotore continuino a parlare di nuovi paesi e nuove gare, le poche in grado di onorare un contratto triennale passano sopra tutto. Per cui anche se l’esame avesse messo in evidenza importanti lacune, queste non sarebbero mai costate un cartellino rosso.

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