Quello del campionissimo francese è stato un autentico capolavoro, tattico e velocistico, il più bravo di tutti nel sapere interpretare e gestire gli pneumatici. Nonostante il gap dell’ordine di partenza del venerdì a rendere eccezionale la sua gara è stato il fatto di avere cercato il massimo risultato in ogni frangente della gara, a differenza del compagno di squadra Evans.
La starting list odierna proponeva al via solamente quattro WRC plus a pieni giri, tradotto in termini rallystici che non hanno pagato le forti penalità per potere ripartire con il regolamento rally2 dopo uscite e rotture varie che in questo Sardegna hanno messo in ginocchio soprattutto Ford e Hyundai. Oltremodo con una classifica scolpita su tavole di pietra e distacchi importanti in grado di garantire una gestione più attenta, i più vicini erano Evans e Neuville rispettivamente secondo e terzo separati da una ventina di secondi, troppi per pensare di recuperarli in meno di cinquanta chilometri. Ma soprattutto troppo rischioso per Neuville, unica Hyundai rimasta in gara la davanti, tentare di mettere in pressione Evans proponeva una percentuale di successo minima a fronte di .. . Per il resto del gruppo invece c’era un obbiettivo unico: i punti della power stage. Condizioni che hanno contribuito a mandare in scena una sorta di replica della tappa finale di Fafe, a differenza del Portogallo almeno a dare una parvenza di impegno ci ha pensato una power stage completamente inedita, che ha obbligato gli interessati a tenere un ritmo più alto per trovare le linee migliori e fare tesoro del primo passaggio. Così mentre i primi sono andati via tutti molto abbottonati, molto attenti a non inciampare in qualche sasso, tenendosi a debita distanza di sicurezza dalle corde più a rischio, la tappa non ha proposto temi sportivo di rilievo. Così alla fine della giornata sul podio virtuale incastonato in una delle tante magnifiche spiagge della Sardegna sono saliti Ogier, Evans e Neuville esattamente come da copione di un ultimo atto assolutamente scontato. Ed appena fuori dal podio il Giapponesino Takamoto, che ancora più pago di chi lo precedeva e con una quarta piazza solidissima si è limitato a transitare senza curarsi di nulla. La power stage se vogliamo non è proprio andata da copione, Tanak anche senza fare come sulla boucle di Fafe dove aveva rinunciato alla scorta, riesce ad anticipare di 9 decimi un Rovanpera che puntava anche lui ai 5 punti, ma si vede bruciare dal compagno di squadra Neuville per tre decimi.