L’anagrafe di Gryazin recita ventiquattro anni ancora da compiere, ma questo non impedisce al pilota Russo di inanellare il quarto euro successo, il terzo sulle strade del Liepaja, una gara dominata firmando ben sette dei dieci scratch a disposizione.
In Polonia aveva letteralmente fatto saltare il banco in appena sei speciali, una padronanza della vettura su quei veloci sterrati senza pari, un copione che si è ripetuto pari, pari al Liepaja, con la sola differenza di un distacco più contenuto, perché questa volta non aveva più giocato il jolly di correre una prima tappa partendo oltre i trenta. Un’opzione che su queste strade avrebbe pagato molto meno per l’accentuata tendenza di queste speciali a scavarsi. Asso piglia tutto nella prima giornata Nikolay ha messo in carniere la metà degli scratch anche nella seconda tappa, alle sue spalle con 17”.3 un Breen determinato che senza mai esagerare porta le coperture MRF sul podio dell’Europeo. Una gara veloce dove ha saputo capitalizzare al meglio la posizione di partenza della prima giornata, mentre nella tappa finale ha mantenuto un passo bello alto ma più attento agli avversari che lo seguivano, che ad un Gryazin imprendibile. Terzo ma con la testa già al campionato Lukyanuk, il Russo ha piazzato un paio di affondi nella mattinata, ma una volta saltato, ed allungato il suo vantaggio su Llarena non è più andato a cercare nulla, se non portare a casa un altro bel bottino di punti utili per scrollarsi di dosso il fiato di Mikkelsen. Finale con colpo di reni proprio per il Norvegese che con due scratch consecutivi salta il Polacco Marczyk riagguantando così la top five, una gara compromessa per un anticipo a un controllo orario che gli è costato una minutata bella tonda. Senza quel ritardo Andreas sarebbe riuscito a portarsi a casa la seconda posizione, o comunque avrebbe potuto giocarsela alla pari con Craig Breen.