Il Campionato Italiano WRC arriva al giro di boa con il Marca, una gara che con i suoi 88 iscritti dimostra di mantenere i buoni numeri pre covid, ma con il gioco degli scarti il coefficiente minimo porta via protagonisti del calibro di Rossetti e Carella, lasciando la bocca amara ai trevigiani.
Il numero degli iscritti ben 88 mette in evidenza una gara che gode di un’ottima salute, numeri che a parte la parentesi Alba sono tra i migliori sfornati dal campionato dedicato alle WRC, in questo inizio di stagione. A pesare e molto nell’elenco iscritti è la mancanza di due protagonisti del calibro di Luca Rossetti e Andrea Carella, che nella gara da dichiarare come scarto prima della fine del campionato non potevano che scegliere uno dei due coefficienti 1. Questo significa che in Friuli sarà il turno di Pedersoli, Fontana e Gino, una scelta visto il regolamento obbligata; ma a differenza di quelli che potevano essere i calcoli a bocce ferme, quando non si è voluto portare il numero delle gare da disputare a sette, a perdere qualcosa non sono solamente Marca e Friuli ma è soprattutto il campionato, che si prepara ad una fase centrale al ribasso. La lotta per il successo sembra così destinata a diventare un braccio di ferro tra Luca Pedersoli e Corrado Fontana, il primo autore di un uno due nelle prime due gare molto pesante, mentre Fontana inciampava in un doppio zero. La Hyundai i20 WRC del pilota lariano però ad Alba è rimasta in lotta sino all’ultimo metro di gara, ed i tempi erano in linea con quelli di Rossetti e anche del Pede, almeno sino a quando non è incappato in una foratura. Quindi da una parte ci sarà la DS3 WRC che vuole andarsi a riprendere la testa del campionato e dall’altra un Fontana che con quel doppio zero se vuole ancora sperare ha solo un obbiettivo, “vincere”. Un elemento di grande pressione che però tutto sommato in passato ha visto il gentleman comasco rispondere meglio quando non deve fare di conto. Tra le R5 la sfida per il campionato è tra Gino e Testa, ma ci saranno anche due terzi incomodi di peso come il padrone di casa Marco Signor e il vicentino Battistolli. Su queste strade Signor conta un successo e tanti podi, ed anche se quest’anno il suo obbiettivo è il CIRA, una zampata nella gara di casa servirebbe a dare quel morale che sino ad oggi è mancato, per Alberto invece si tratta solo di palestra, ma gli avversari non sono off-limits, ed anche se sull’asfalto ha ancora molto da imparare dovrà cominciare a pesare i suoi tempi, forse ancora più che a Roma.