L’anno passato in Estonia iniziò la parentesi più nera di Cockermouth, con gare affrontate rinunciando ai test pre gara azzerando le ambizioni di Teemu e Esapekka, quest’anno sia pure una tantum in M-Sport sono tornati a mettere a punto le regolazioni finali direttamente sul campo gara, ed in Estonia Suninen spera di riuscire a scrollarsi di dosso un anno nero.
La pandemia ha messo in ginocchio economicamente la M-Sport, ed i tagli trasversali che hanno applicato hanno portato a tirare un colpo di spugna sui test pre-gara, compromettendo il resto della stagione 2020, dove la squadra si è trovata in palese difficoltà nella prima tappa, quando invece partendo da dietro avrebbero potuto capitalizzare un vantaggio importante. Stagione compromessa ma soprattutto si sono incrinati in maniera definitiva con Esapekka Lappi che è partito sbattendo la porta, mentre Suninen rimasto per mancanza di alternative sta faticando a trovare un passo che gli permetta di dimostrare di avere la velocità dei migliori, senza quella pressione che lo ha portato a inciampare in qualche uscita di troppo. Quest’anno i test sono ripresi sia pure a spot e la differenza è stata abbastanza palese, alla fine della passata settimana dopo una parentesi di un paio di mesi (pre Portogallo) in M-Sport sono tornati ad affinare la preparazione della Fiesta sul campo. Un’occasione importante soprattutto per Suninen, che su questo tipo di strade molto veloci può dire la sua, ed il venerdì avrà il vantaggio di partire dietro a tutti. Un vantaggio importantissimo, perché nella passata edizione l’ordine di partenza ha giocato un ruolo decisivo, aprendo a Breen le porte per la piazza d’onore. Ad agevolare il team britannico questa volta è stata la logistica dal rientro dal Kenia di cui tanto si sono lamentati, per evitare la quarantena made in UK auto e meccanici si sono trasferiti da Nairobi direttamente in Estonia, dove hanno rialzato le vetture direttamente sul posto. Un’altra incongruenza con il taglio alla partecipazione di Teemu sulle piste del Safari, dove avrebbe potuto vincere a mani basse il WRC2.