Il baby Finn dopo la prima frazione fiuta l’odore del sangue dei suoi avversari e va a chiudere la partita sui ventitré chilometri della prima speciale di oggi dove mette a segno uno scratch pesantissimo levandosi subito il fiato sul collo di Breen. Per il resto è un Tanak show che vince quasi tutte le altre speciali di giornata.
La giornata di oggi ci regala un Tanak in versione XXL, nonostante la ripartenza con il rally2 che lo obbliga ad essere il secondo sulla strada (almeno sino alla speciale di Raanista quando paga al controllo orario per partire appena prima dei compagni di squadra) Ott fa qualcosa di incredibile andando a firmare tutti gli scratch a parte il primo passaggio su Peipsiààre. Un autentica prova di forza non certo sotto il profilo sportivo, visto la sua situazione di classifica generale oramai irrimediabilmente compromessa, ma emozionale per ripagare il suo pubblico con spettacolo e tempi monstre. Chi invece di emozionale ha regalato poco o niente è stato Rovanpera, tatticamente ineccepibile la sua ipoteca sul rally l’ha messa nel primo passaggio sulla speciale più lunga della gara, chiudendo la porta in faccia a tutte le ambizioni di Craig Breen che in un colpo solo gli paga 14″ e vede il suo ritardo raddoppiare in un solo colpo. Una speciale a tutta perché altrimenti non avrebbe lasciato a 10″ anche Tanak (che però partiva molto più avanti), ma sempre un pizzico dalla parte della ragione, quel confine che invece Tanak ieri ha abbondantemente superato, pagandone le conseguenze. Per il resto della giornata Kalle ha accorciato il suo passo limitandosi a restare qualche decimo in controllo sul suo avversario di riferimento per il successo, l’irlandese Breen che merita un più di un applauso perché è stato velocissimo per tutta la gara. Conscio del suo ruolo di terza guida non è andato alla ricerca di gloria personale, ma si è concentrato sul suo passo e basta, non dimentichiamoci che stiamo parlando di una terza guida che a differenza di Kalle sulla WRC plus ci corre solamente a spot. La lotta per il gradino basso del podio invece è una battaglia in punta di fioretto tra Neuville, Ogier e qualche secondo più in la Evans. I tre tengono un gran passo, ma un metro abbondante dalla parte della ragione, i tre si marcano strettissimi e sanno che appena qualcuno tentasse l’allungo l’altro gli potrebbe rispondere a tono. Una sfida molto più attenta ai punti del WRC che alla classifica generale della gara stessa, con i primi due imprendibili anche nel caso uno dei tre avesse deciso di giocarsi l’impossibile.