La prima tappa propone una Hyundai una spanna sopra la concorrenza, con un vettura bilanciata alla perfezione per gli asfalti del Belgio, mentre le Toyota si presentano con un set-up da correggere che li porta nel primo giro ad una scelta di gomme errata e tutti e tre i piloti perdono il treno per il successo, mentre Neuville e Breen mettono le ali alle loro i20.
Neuville da perfetto padrone di casa dimostra che su queste strade è lui il padrone, ed ha il totale controllo della situazione a cominciare dalla preparazione pre-gara dove è riuscito a bilanciare in maniera perfetta la Hyundai i20 plus, che nella prima bouclé mollano alle Yaris di Elfyn, Kalle e Seb una ventina di secondi, abbastanza per mandare il morale dell’armata Toyota sotto le scarpe. Il più veloce manco a dirlo è Tanak, ma sulla seconda speciale sbaglia un bivio e perde una manciata di secondi, nulla di compromesso ma un campanello di allarme che è un invito alla prudenza, che il pilota estone recepisce forte e chiaro. Non molla certo l’osso ma essendo quello dell’armata Hyundai ad avere meno confidenza con questo tipo di speciale, regola il suo passo su quello degli avversari targati Toyota, obbiettivo il gradino basso del podio, ma senza cercare di strafare con una tappa e mezza davanti e non perde la calma quando nel finale la sua i20 perde un pizzico di potenza. Se ci sarà da tirare fuori le unghie ci penserà domani sera. Sulle speciali due e tre a battere lo scratch è un Breen in stato di grazia, con alle spalle un Neuville partito con quel pizzico di margine ma chiaramente determinato a firmare la gara di casa. Con la confidenza che cresce con il passare dei chilometri Thierry sale in cattedra ed inanella quattro scratch di fila che gli garantiscono la leadership e soprattutto gli permettono di mettere 7”.6 al compagno di squadra Breen. Abbastanza per ribadire chi ha gradi di capitano, senza però umiliare un avversario che deve fargli da scudiero non per ordine di squadra ma nel rispetto dei valori in campo. La gara di Craig è un autentico capolavoro, dove l’Irlandese dimostra di avere il valore di una seconda guida completa, con uno spunto che a spot gli permette di stare sul ponte di comando, alla pari con i magnifici quattro, anche senza l’aiuto della posizione di partenza. Alle spalle del podio virtuale targato only Alzenau ad una mezza minutata in un fazzoletto di appena sei secondi troviamo Rovanpera, Evans e Ogier, nella seconda boucle sono riusciti a limitare i danni, ma hanno comunque aggiunto qualche altro secondino al loro ritardo, ed a meno di qualche colpo di scena pensare di riagganciare le prime due piazze è missione impossibile. L’ultima speciale viene cancellata per ragioni di sicurezza e così la carovana rientra a Ypres con 125 chilometri di speciale bruciati in appena un ora e quattro minuti alla media dei 117 orari, numeri che la dicono lunga sul valore della gara Belga.