Una partenza sbagliata ha tagliato fuori le Yaris della squadra di Latvala dalla lotta per il successo assoluto, ma dopo poco meno di centonovanta chilometri di speciale, ad impressionare è la solidità della squadra nippo-finlandese con Elfyn, Kalle e Seb racchiusi in un fazzoletto di soli dodici secondi.
Una gara nuova per tutti o quasi, molto veloce su strade strette ed insidiose dove è imperativo agganciare bene la corda, senza però mai esagerare, perché un’uscita scomposta nella metà dei casi significa ritrovarsi fuori strada. Una sorta di esame di maturità che se da una parte ha esaltato Breen e Neuville che da queste parti ci hanno corso davvero tanto e sono riusciti a trovare subito il giusto set-up che gli ha permesso di fare il vuoto in una sola bouclé, dall’altra c’è una Toyota che in uno dei momenti più difficile della stagione conferma a pieni voti il suo dream team. A capitanare la pattuglia delle Yaris non sorprende certamente trovarci Elfyn Evans, il gallese già ai tempi della Fiesta RS WRC aveva dimostrato di avere un feeling particolare con i fondi catramati, leggendoli alla perfezione sia quando è il grip a farla da padrone, ma anche quando l’aderenza viene meno. Alle sue spalle c’è il predestinato Rovanpera a soli 2”.1; dei tre uomini Toyota è quello con meno esperienza sull’asfalto, ma su questo fondo sa andare forte quanto i migliori, gli manca solo quel tocco di magia quando bisogna sapere tirare fuori il coniglio dal cilindro. A chiudere il plotone questa volta c’è capitan Ogier, a dieci secondi da Kalle, un distacco che include quella manciata di secondi pagata ai compagni di squadra in una foratura nel finale della prova speciale numero tre. Il campionissimo è partito senza la voglia di azzannare di sempre, vuoi per un feeling non perfetto, vuoi perché oramai deve correre con un occhio al campionato piloti dove il vantaggio è tale che tutti i punti portati a casa possono valere il titolo. Sta di fatto che dopo due terzi di gara i tre piloti con un’andatura al 90 / 95% dove nessuno ha osato più del consentito, ma nemmeno ha mai mollato un centimetro i tre separati da appena 12”, tre uomini con caratteristiche e motivazioni diverse. La dimostrazione di quanto sia forte il tridente a disposizione di Latvala, un dream team al quale solo pensare di strappare il titolo marche è utopia. Nulla è impossibile, il team di Alzenau l’anno passato ci è riuscito, ma di mezzo c’è stato uno stop di sei mesi, una classifica accorciata con sole sette gare e lo scivolone finale di Evans.