Che la gara si sia decisa sui chilometri della prima bouclé lo si capito subito, ma dopo la serie infinita di problemi che hanno mandato in frantumi i sogni della Hyundai più che per dei dubbi non si è parlato di ipoteca solamente per scaramanzia. Ma con una tappa superba Neuville e Breen nulla hanno ceduto ai loro avversari e ora guardano con fiducia ad una volata trionfale.
Oggi su otto speciali disputate cinque se le sono aggiudicate le Hyundai e tre le Yaris, ed in Hyundai nella sfida ovatta tra Neuville e Breen i due hanno concluso con un tre a due per il belga, ma soprattutto il tira e molla sul filo dei decimi visto il distacco tra i due accorciarsi e poi tornare a dilatarsi, ma senza che nessuno dei due prendesse il sopravvento (questa sera Breen ha appena 2″.5 di riratdo in più rispetto a ieri sera). I due hanno dato entrambi l’impressione di avere nel piede qualcosina in più, soprattutto rispetto alle Toyota che oggi si sono battute dall’inizio sino alla fine alla pari, senza avere ordini di squadra precisi se non portare le vetture al traguardo senza possibilmente cedere terreno agli avversari; Thierry e Craig sono stati perfetti. È evidente che in certe situazioni non servono ordini, Neuville per alimentare le ultime speranze per il titolo piloti deve pensare a vincere, ma in quella particolare situazione non ha interesse nel forzare il passo per umiliare un compagno di squadra che comunque gli darebbe strada. Un’equazione che al contrario si può ribaltare su un Breen a nulla serve rischiare per saltare un compagno di squadra per poi farlo passare nel finale. Una commedia che in passato qualche pilota della scuderia di Timo Juohki ha interpretato in maniera plateale. Breen invece è stato spaziale, perché ha continuato a correre sullo stesso passo della prima tappa, sulle stesse frequenze del compagno di squadra, dimostrando una solidità velocistica ma soprattutto mentale impressionante, ed il vincitore morale di questa gara è proprio lui. Non perché meritasse di più o perché si sia sacrificato, ma perché ha dimostrato in una gara che conosce bene di avere lo stesso passo dei magnifici quattro. Dietro c’è poco da dire, dopo che Tanak ha forato nelle battute iniziali ed ha perso il treno per il podio le tre Toyota dopo una giornata di tira e molla si presentano alla volata finale con Evans sul gradino basso del podio virtuale con 3”.3 su Rovanpera e 7”.0 su Ogier e domani sarà una volata da mandare giù tutta di un fiato, con Evans e Ogier che guardano principalmente ai punti iridati.