Dopo il successo all’Arctic di Tanak in Hyundai non è andata una dritta, ma a Ypres la gara di casa di capitan Neuville il Belga ha trascinato la squadra di Alzenau ad un uno due finale senza diritto di replica, un successo ottenuto nella prima bouclé del venerdì dove la i20 si è presentata al via con il set-up perfetto, a dispetto della concorrenza.
Thierry questa volta è stato molto di più di quello che si definisce profeta in patria, definizione che calza a pennello per il singolo, mentre nel suo caso è riuscito a portare tutta la squadra la davanti con un set-up perfetto, ed una gara da incorniciare veloce ma senza mai cadere in esagerazioni. Per tutta la gara ha dato la sensazione di viaggiare con il freno a mano tirato, ma chi conosce queste strade sa bene che avvicinarsi troppo al limite da queste parti costa sempre molto caro. Eccessi che possono essere disastrosi, vedi Fourmaux e Katsuta, oppure veniali come una foratura, ma in una gara dove la media oraria è di 114 chilometri ora trovare la giusta misura è un esercizio complicatissimo. Nella giornata odierna si Neuville che Breen non hanno fatto altro che sacrificare ancora qualcosina, per andare a riscuotere quella ipoteca che i due hanno depositato già alla fine del primo giro di speciali. Quello dove a fare la differenza è stato il set-up e la perfetta scelta di gomme che il Belga aveva deliberato nei test pre gara, dimostrando una volta di più che in questo genere di gare tiratissime è fondamentale avere la macchina perfetta sin dai primi chilometri, perché il tempo perso pesa come i macigni delle piramidi. Una perfezione che ha trovato pari solamente in quella di Breen, non a caso l’unico che da queste parti ci aveva già corso quattro volte, secondo non tanto per le gerarchie ma per quei pochi centesimi che un pilota a mezzo servizio sulle plus inevitabilmente è obbligato a cedere. Nel finale ha optato per delle linee molto più prudenti di capitan Neuville, spendendo i secondi accumulati sulla Toyota di Rovanpera che va a prendersi il gradino basso del podio. La sfida per il bronzo in seno alla Toyota si è spenta già sulla prima speciale quando Ogier ha perso una manciata di secondi per una foratura, come anticipato tra Elfyn e Seb non potevano esserci ordini di squadra, soprattutto considerando che i due non ne hanno bisogno perché sanno leggere ogni frangente di gara alla perfezione. Qualche dubbio invece lo conferma Rovanpera, che il ragazzino scalpiti fa parte del gioco, ma andare a tutta per agganciare il podio e mettere una vettura in più tra Neuville e i due capitani in lotta per il mondiale piloti qualche perplessità sulla mancanza del concetto della squadra da parte di Kalle è sempre più evidente.