La gara Friulana nonostante la nuova data di metà agosto, ed il coefficiente minimo di campionato italiano WRC sfonda il tetto dei cento equipaggi, ma tra gli iscritti spicca la mancanza delle WRC nel campionato a loro intitolato.
In Friuli questo week-end andrà in scena il quinto atto del campionato italiano WRC, appuntamento che è riuscito a mettere assieme un parco partenti che ha superato quota cento, un risultato più che ragguardevole considerato il periodo semi ferragostano. La sfida per il successo questa volta però sarà una cosa tutta interna alla classe R5 (Rally2) con in pole Carella e Rossetti i due pretendenti al titolo che stanno facendo vacillare le certezze di Pedersoli e Fontana con le loro world rally car (di vecchia generazione). Da non prendere sottogamba nemmeno gli altri sfidanti con Gino, Ferrarotti e Pedro in testa, ma questa volta ad aggiungere ulteriore pepe alla lotta per il primato ci saranno due nomi fuori campionato, ma decisamente ingombranti come Alessandro Perico (al volante di una Fabia Evo) e soprattutto Andrea Crugnola. Il campione italiano in carica ad una settimana dal debutto di Ypres della nuova, Hyundai i20 N rally2, prenderà parte alla gara per cucirsi addosso la nuova vettura in vista della partecipazione al 1000 Miglia, terz’ultimo appuntamento del campionato tricolore. Anche se l’obbiettivo di Crugnola sarà quello di prendere in mano la nuova vettura di Alzenau, i favori del pronostico sono tutti per lui, o meglio per un braccio di ferro sul filo dei decimi con Luca Rossetti che in campionato ha il fardello dello zero rimediato in Salento e quindi dovrà partire in versione full-attac. Conti di campionato che potrebbero indurre Carella, forte di una solida leadership a rinunciare a una posizione per mettere in carniere altri punti pesanti. A saltare agli occhi è soprattutto la totale latitanza delle WRC, alle quali è intitolato il campionato. Nelle ultime stagioni la loro presenza si è drasticamente ridotta, ed in Friuli a quest’assenza ha sicuramente contribuito la scelta dello scarto dichiarato, che non poteva che essere fatto tra i due coefficienti 1 (Marca Trevigiana e Friuli). Ma a questo punto è più che mai evidente che il campionato ha bisogno di qualche ritocco, onde evitare di diventare un reperto giurassico, almeno per quanto riguarda la facciata.