Resta ancora avvolto nel mistero il destino del campionato italiano WRC, mentre per la serie maggiore si lavora ad uno sdoppiamento alla Francese asfalto terra, per il momento è silenzio assoluto su quella che per anni è stata la seconda serie nazionale, ma nonostante dei buoni numeri è sempre meno attuale almeno per il gruppo WRC a cui si intitola.
L’ipotesi sdoppiamento resta sul tavolo, ed anche se per il momento tutto tace, dovrebbe costituire il tema cardine nelle prossime riunioni di fine estate dei vertici federali, nulla trapela invece sul destino del CI WRC che risulta oramai appeso ad un filo da un paio di stagioni. I numeri sono più che buoni, ed anche la qualità dei partecipanti è rimasta interessante, anzi con la sfida sempre più aperta tra le WRC e le R5, o Rally2 che dir si voglia, forse oggi c’è un pizzico di pepe in più. Per cui se la scelta fosse quella di tenerlo in piedi ancora per un anno la scelta sarebbe comprensibile, ma con le WRC oramai invecchiate e senza evoluzioni, il numero di quelle disponibili sul mercato si è ridotto in maniera importante, ed avere un campionato almeno nominalmente a loro dedicato rischia di diventare il classico cerino con il quale ci si può bruciare le dita. Poi negli ultimi anni con l’arrivo del CIRA, il nuovo campionato italiano rally asfalto, a rimorchio del CIR, il CI WRC è diventato una sorta di doppione in concorrenza proprio con il CIRA. Soprattutto adesso che anche nel WRC a puntare all’assoluta sono R5 e Rally2, una tendenza che era già emersa nell’IRCup la serie privata da sempre aperta alle WRC, che però negli ultimi anni le ha viste segnare il passo alla classe teoricamente cadetta. Una serie quella capitanata da Norcini, privatissima, quindi non realmente concorrenziale anche se il prodotto un po’ si sovrappone, a differenza della serie tricolore almeno la titolazione IRCup non si richiama le WRC e questo lascia il cerino in mano alla federazione. La sovrapposizione CIRA e CI WRC sta comunque diventando ingombrante, ed indipendentemente se la serie maggiore sarà tutto asfalto, oppure resterà mista bisognerà trovare una soluzione per ridare il giusto equilibrio ai massimi campionati. Una parte del popolo dei rally invoca la semplicità, con un solo campionato, senza troppi titoli o serie, ma dall’altra parte la presenza di un campionato che funga da spalla a quello maggiore (seconda divisione, serie B, ecc..) c’è sempre stata. Se non altro per dare un parcheggio alle gare che hanno ambizioni tricolori, ed a quelle che ovviamente escono dalla massima serie.