Uno shake down iniziato sotto una pioggia battente, su un fondo zuppo dalle precipitazioni di inizio settimana non sono riuscite ad anticipare una chiave di lettura per un Acropoli tutta da scoprire. La tappa di domani potrebbe già dare una svolta decisiva per il fango ma anche per le condizioni della strada sulla replica di Aghii Theodori (scavatissima e piena di sassi).
A livello prestazionali lo shake down ha detto poco o nulla, ma mai come questa volta i concorrenti hanno cercato di avere delle risposte da un fondo impregnato dai forti temporali di inizio settimana, ed il viscido fango superficiale causato dalla pioggia mattutina. La miglior performance l’ha fatta segnare Kalle nella prima tornata in quella breve finestra tra chi è partito con la patina di fango, ed un fondo che ad ogni passaggio si rovinava sempre di più. Alle sue spalle le tre Hyundai, ma Ogier, ed Evans più che il tempo cercavano delle risposte e la loro scommessa per domani probabilmente l’hanno decisa in base all’evolversi delle condizioni della strada. Partire la davanti non sarà la stessa cosa di sempre, ma tutto dipende se da questa sera a domani scenderà ancora dell’acqua, perché su un fondo tendenzialmente già smosso la patina di fango potrebbe rallentare molto chi apre la strada, mentre se la tendenza è ad asciugare a trovarsi in difficoltà è chi parte dietro. I due alfieri Toyota che sulla strada partiranno per primi hanno deciso di scommettere tutto sul degrado del fondo, sulle pietre che usciranno e di conseguenza sul rischio forature altrui. Infatti, per le due prime speciali (e stage spettacolo) hanno optato per una sola gomma di scorta, mentre il resto del plotone ne imbarcherà due. Una scelta rischiosa ma calcolata e tutta di attacco, lontana dall’idea di chi vuole amministrare il vantaggio, ma al contrario una giocata per puntare a fare saltare il banco, in attesa della zona per il cambio pneumatici prevista prima della replica sulla Aghii Theodori. Una partita che si annuncia pirotecnica sino dalle battute iniziali, ed anche se la speciale spettacolo nel cuore della capitale greca, meno di un chilometro tutto asfalto non aveva nulla da dare, se non tanto spettacolo per il pubblico ateniese, viste le gomme terra, ed un set-up con una altezza da terra molto importante, un piccolo antipasto di cosa potrebbe essere lo si è visto. Novecento ottanta metri dove Ogier ha battuto lo scratch e con sei decimi su Evans e otto su Kalle e le Hyundai ad un secondo, un vantaggio per i due capitani Toyota che ci sta nel peso della scorta in meno, ed in un baricentro più basso che quando l’escursione delle sospensioni è tanta da più stabilità. Ora però la palla passa al meteo della notte e ai trentasei chilometri di prova di Aghii Theodori e Loutraki.