Un campionato sempre più partecipato ha messo in crisi il sistema della speciale di qualificazione, così alle Azzorre il diritto di scelta è stato ampliato a tutte le R5 e non solamente ai primi 15. Ma le previsioni meteo hanno fallito ed a sorpresa la pioggia ha messo in difficolta i migliori del lotto che avevano optato per partire dalla ventesima posizione a scalare.
Il sistema per stabilire l’ordine di partenza di una gara ERC, con un tempo secco sul terzo passaggio sullo shake down, che dà l’opportunità ai primi quindici di decidere la loro posizione di partenza, per anni si è dimostrata la soluzione sportivamente più giusta, ed equilibrata. Nelle prime gare di quest’anno però con oltre trenta, a volte quaranta, vetture iscritte all’ERC nella sola classe regina, il sistema è saltato, offrendo la sponda a chi tatticamente nella qualification stage tirava i remi in barca ritrovandosi a partire oltre alle prime quindici posizioni. Una scelta operata sistematicamente da alcuni top driver, per non parlare di chi adducendo problemi è uscito con minutate per poi partire intorno alla quarantesima posizione e fare saltare il banco con tempi monstre (effetto di un fondo pulitissimo). Una rapida degenerazione che ha convinto la gestione dell’ERC ad apportare alcuni aggiustamenti in corso d’opera, così a Ponta Delgada a decidere la loro posizione di partenza in base al loro risultato nello shake sono state tutte le vetture della classe RC2 iscritte all’Europeo. Per valutare gli effetti di questo nuovo regolamento però bisognerà attendere quantomeno la gara di Fafe, perché alle Azzorre l’elenco iscritti proponeva una ventina di RC2 e quindi non le famose quaranta vetture che gestionalmente complicano parecchio le cose. Ma questa volta a rimescolare completamente le carte ci si è messa la pioggia intensa che ha segnato la prima bouclé e non è stata prevista dal meteo. Così tutti i big che avevano optato per partire intorno alla ventesima posizione, scommettendo su una strada più pulita, hanno pagato un forte ritardo. Una situazione che nel giro mattutino ha spalancato un’autostrada al forte driver Portoghese Moura che è rientrato al service con una mezza minutata sul primo degli inseguitori. Nel pomeriggio la situazione si è normalizzata, ed in alcuni tratti di speciale è ricomparsa la polvere, permettendo a Sordo e Mikkelsen di riportasi sotto al Portoghese, ed a fine giornata i tre si sono ritrovati in un fazzoletto di cinque secondi. Come detto per avere il polso della situazione bisognerà attendere Fafe, ma da questo primo round è emersa la complessità e le relative conseguenze quando si vanno a toccare i regolamenti sportivi e tecnici. Anche se tutto può sembrare facile soprattutto quando si vedono le cose da fuori, non esistono risposte facili perché il risultato finale non è frutto di una semplice addizione, ma di un’equazione dove ogni cambiamento incide su più aspetti.