Dopo avere vinto il titolo continentale il forte pilota Trentino alla Buzetski Dani in Croazia fa sua la prima manche, ed in una gara stoppata per il maltempo si porta a casa il quarto successo assoluto (sia pure dimezzato) che lo conferma in vetta anche alla classifica Best Performer.
L’ultimo round del campionato europeo velocita montagna sulle rampe della Buzetski in Croazia è stato condizionato dal mal tempo che ha segnato tutto il week end, ed il pomeriggio della domenica una pioggia battente ha impedito al gruppone delle top car a ruote scoperte di prendere il via nella seconda manche e così la classifica generale si è spezzata in due. Nella prima giornata di prove libere in cattedra c’è andato il già laureato campione continentale Christian Merli che tra le ruote scoperte aveva già chiuso le pratiche classifica generale e di gruppo alla Bistrica Slovenia. Alle sue spalle nella prima salita di prova si è piazzato Diego De Gasperi davanti al Ceco Milos, mentre nella seconda salita è rientrato in grande spolvero Simone Faggioli che però si è accodato al trentino per otto decimi. In gara a complicare il tutto già nella prima manche oltre all’asfalto umido ha cominciato a cadere anche la pioggia, ma questa non ha fermato Merli autore di una salita maiuscola dove ha rifilato sei secondi a Faggioli e otto a Piero Lottini. Ma il tempo realizzato da Christian, più alto di una ventina di secondi, rispetto al tempo battuto nelle prove libere la dice lunga sulle difficoltà proposte dal fondo. Condizioni complicate dove hanno brillato tra le ruote coperte l’armata delle Mitsubishi che ha monopolizzato la top ten dalla settima alla decima piazza con il polacco Lukaszczyk, lo svizzero Bratschi, Perekovic e Jaksic. La categoria 2 “Competition Cars” (le velocissime mono e biposto a ruote scoperte) si tinge completamente di azzurro, perché se Merli fa il pieno firmando la generale, il suo gruppo (D; E2-SS) e il best performer; l’altro gruppo (CN; E2-SC) lo conquista a mani basse Simone Faggioli che quest’anno deve ancora accontentarsi del tricolore.