NAVIGATORI A VISTA

0

Nel WRC 2021 il ballo dei navigatori non è certo passato inosservato, ma a Monza i cambi di sedili continuano e saranno ben due e mezzo, questo perché per Katsuta non si tratta di un cambio ma per il suo navigatore Daniel Barrit, fermo per un incidente, è arrivato l’appiedamento ufficiale.

Gli effetti della mezza stagione 2020 quest’anno hanno inciso in maniera profonda sulla storia di molti equipaggi del WRC, con molti ingaggi dimezzati o quasi i gettoni dei navigatori si sono inevitabilmente ridotti e questo ha innescato un balletto senza precedenti. A Monza tra le dieci plus al via sette equipaggi su dieci hanno visto un avvicendamento sul sedile di destra, quasi tutti legati direttamente o indirettamente a questioni di soldi. Una situazione imbarazzante anche per le squadre, che però non solo sono intervenute per sanare le situazioni, ma in più di un’occasione sembrano averci messo il becco. Senza entrare nel dettaglio di ogni avvicendamento fa specie come al centro di questa strana quadriglia ci siano quasi tutti i giovani aspiranti ad un posto al sole. Se nel caso di Suninen, l’unico deciso alla fine del 2020 si è vista la mano del management di Jouhki che ha creato uno switch indolore tra l’esperto Jarmo Lehtinen con Mikko Markkula, navigatore con il quale Teemu aveva già condiviso l’abitacolo per quattro stagioni. Il resto invece è stata una corsa al ribasso, troppo spesso senza né capo né coda, con scelte al limite dell’incomprensibile come quella di Oliver Solberg che dopo due gare con Craig Drew torna sui suoi passi e imbarca un Elliott Edmondson scaricato a inizio stagione da Greensmith. A Monza a cambiare anche lui un’altra volta sarà proprio Gus, affiancato a stagione in corse da un uomo esperto come Patterson, era evidente che si sarebbe trattato di una presenza temporanea, ma interromperla all’ultima gara da veramente l’idea di quanto certe scelte non siano ragionate. Se per un pilota di lungo corso come Mikkelsen essere arrivato a Monza con il quarto switch sul sedile di destra, può non scalfire le sue performance; per dei giovanissimi come Oliver Solberg e tutti gli altri, per crescere serve un piano ben programmato e non una interminabile navigazione a vista. Di sicuro le squadre, visti gli investimenti che ruotano attorno a un pilota (che abbia la valigia o meno), dovrebbero contribuire a questa stabilità, mentre oggi non sempre è così.

Share.