RALLY1 E LA FINTA ECONOMIA

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Lasciando da parte la componente ibrida, uno dei punti cardine del nuovo regolamento rally1 è sempre stata l’attenzione ai costi della vettura, quelli che con la plus sono andati fuori controllo. Ma oggi a poco più di un mese dal debutto i punti interrogativi come l’eliminazione del differenziale centrale si stanno dimostrando una falsa economia.

Sulla parte motoristica è evidente che mantenendo lo stesso propulsore che montavano le WRC plus i costi non sarebbero cambiati. Un teorico risparmio sulla parte meccanica dovrebbe essere legato agli importanti cambiamenti apportati alla trasmissione, con l’adozione di un cambio a cinque marce e l’eliminazione del differenziale centrale. Una serie di modifiche il cui scopo è quello di avvicinarsi alla filosofia delle R5, cercando di semplificare gli organi della trasmissione. Ma se dalle case e dai suoi uomini nulla trapela, né sulla componente ibrida, né tantomeno sul resto, dopo un confronto con qualche progettista fuori della mischia la maggiore economicità delle rally1 ne esce ridotta ai minimi termini. Ad iniziare proprio dal cambio che passa dalle sei velocità delle plus alle cinque delle nuove rally1, come sulle rally2. Peccato che i due cambi non siano simili in dimensioni e lavorazioni e quindi i costi sono molto differenti, mentre tra un cambio a sei, ed uno a cinque marce la differenza a parità di caratteristiche è di poche centinaia di euro, una differenza così esigua che non può essere considerata un risparmio vero. Mentre per quanto riguarda l’eliminazione del differenziale centrale, tutte le squadre si sono concentrate nel cercare di trasferire alcune funzionalità del differenziale centrale su quello posteriore. Ovviamente con meno elettronica, per convertire certe funzionalità da elettroniche a meccaniche però aumentano i costi. Con le evoluzioni dell’ultimo decennio l’elettronica ha migliorato le funzionalità che meccanicamente con la tecnica di oggi sarebbero possibili, ma con costi decisamente più alti. Per ora il risparmio più importante è quello legato all’aerodinamica, non tanto per i costi legati agli sviluppi in galleria del vento, una deriva che potrebbe ancora fare capolino risolti i problemi odierni; ma venendo meno gli estrattori sui passaruota, un elemento che sulla terra aveva dimostrato grande fragilità se non altro dai budget gara di una squadra i costi gara potrebbero alleggerirsi di qualche centomila. Con tre o quattro vetture, tutti qui pezzi in fibre nobili che in certe gare andavano distrutti un’assistenza si una no, i conti schizzavano velocemente alle stelle.

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