Nelle prime sei speciali il Brunello e le sue speciali hanno proposto una sfida tutta storica Historic in seno alla famiglia Battistolli, ma nei 17 chilometri della Castiglione del Bosco la Lancia Rally 037 di Alberto Battistolli è tornata a volare come nel 1983, ed il risultato è andato ben oltre il successo della gara, ci ha restituito per 11’52” una leggenda chiamata 037.
Una gara storica soprattutto sulla terra è riuscita a restituirci solamente in parte la magia degli anni Settanta e ottanta, vuoi per la posta in palio che non può certo essere quella di una casa costruttrice che si gioca un mondiale. Tantomeno per l’integrità delle vetture, in particolare le trazioni integrali sono vetture recenti rivisitate con aggiornamenti che le rendono sicuramente più docili di quanto lo erano una volta. Il purosangue più difficile da domare è stata sin dal suo esordio nelle storiche la Lancia Rally 037, una vettura che in pochi hanno provato a domare e quasi tutti hanno gettato la spugna dopo essere stati disarcionati. Questo sull’asfalto, di terra nemmeno a parlarne. Nella prima parte della gara Battistolli Junior ha dimostrato di avere un grande feeling con la 037, vettura con la quale aveva disputato poco meno di una manciata di gare nel 2019. Ed è stato l’unico a restare sugli scarichi della Delta Integrale di papà Lucky, mentre il resto del gruppo si è frantumato di fronte ad una gara trasformatasi in un affare di famiglia. Una guida entusiasmante sempre di traverso ma con il motore sempre in tiro, ma senza esagerazioni, quasi come quella dei magnifici piloti Lancia: Alen, Toivonen ecc… Uno spettacolo che non si vedeva da tempo, ma dopo avere preso per bene la vettura in mano, quando ha deciso di andarsi a prendere la vittoria, allora ha lasciato tutti senza parole. Un solo colpo, una sola speciale la Castiglione di quasi diciotto chilometri, la sua zero comincia a danzare da una curva all’altra, portando quel filo di controsterzo sino alla curva successiva, in maniera da non avere più bisogno di pendoli in impostazione. Linee spettacolari, ma di una fluidità impressionante. Una guida che non solo è un godimento per la vista ma con quelle linee fa esplodere i cronometri, mentre la Delta di Lucky abbassa il suo scratch di quattro secondi, Alberto gli rifila ben diciassette secondi, facendo saltare in aria il banco. Ma soprattutto battendo un altro colpo, che non è il successo al Brunello, ma uno tempo monstre con una delle gruppo B posteriori più difficili da domare. Un segno in più che sul ragazzo vicentino non investirci sarebbe un errore imperdonabile.