PAURA DA CARTELLINO GIALLO

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Dal consiglio mondiale di mercoledì non ci sono state ratifiche o modifiche regolamentari che non fossero già nell’aria, ma leggendo qua e là tra le righe qualche cosa di nuovo c’è, come quel cartellino giallo comparso nel calendario dell’ERC di fianco al rally Islas Canarias, un ammonimento che però non esiste a regolamento.

Avere dei rally che sono stati attenzionati sotto il profilo della sicurezza, al seguito di un report negativo del delegato FIA non è certo una novità. Trattandosi però di report che non hanno nulla a che vedere con lo svolgimento sportivo, restano documenti interni tra la federazione, ispettori e promoter. Nella maggior parte dei casi insabbiati, tirati fuori soprattutto quando le gare erano già prossime ad uscire da un campionato, esempio lampante dove nessuno sembrava essersi accorto del tema sicurezza, almeno sino a quando la gara aveva esaurito il suo contratto triennale, ed aveva un piede fuori e l’atro quasi. Ma nel caso delle Canarie quel cartellino giallo di punti interrogativi ne ha sollevato più di uno, innanzi tutto sul significato, nel calcio con due cartellini gialli hai il rosso, ma nell’automobilismo dove non ci sono regole in merito, tirare fuori dal cilindro queste sparate sembra abbastanza fuori luogo. Ma parlando di sicurezza legata alle gare forse sarebbe davvero ora di rendere pubblici tutti questi rapporti, per rispetto nei confronti delle gare e di tutto quello che ruota attorno. Anche questo è un argomento molto importante che merita la trasparenza che sino ad oggi non c’è stata. Il fatto che avrebbe portato all’ammonizione è l’urto di una vettura in gara contro un rail (la numero 46) che ha fatto cadere in un dirupo uno spettatore, senza però chiarire se il malcapitato è stato toccato oppure spaventato è scivolato indietro. Fatto che ha richiesto l’intervento dei paramedici e di seguito il trasporto di questa persona in ospedale, con relativa sospensione della speciale. Una situazione poco chiara che solleva parecchi punti interrogativi, a meno che non si voglia dare un ulteriore giro di vite alla presenza degli spettatori, facendo pressione sugli organizzatori.

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