Le cinque ore di penalità inflitte a De Villiers per essere passato sulla moto di Ali Oukerbouch, sono state cancellate al seguito della verifica dei tecnici ERTF sul sistema di sicurezza “Sentinel” del Sudafricano; dopo avere riscontrato un’anomalia nell’invio del messaggio di allarme all’Hilux di Giniel. Una decisione che gli permette di risalire al quarto posto della generale, ad un solo minuto dal podio.
La macchina della Dakar che si occupa della giustizia sportiva ha fatto un passo indietro, ed ha la penalità di cinque ore inflitta a De Villiers; troppo affrettata la prima? Forse si, ma quando si tratta di giustizia correggere eventuali errori di fronte a nuove prove è sempre cosa buona e giusta. Anche perché l’accusa contro Giniel era molto grave, avere disattivato il “Sentinel”, sia pure inavvertitamente, come avevamo sottolineato è una mancanza molto grave che merita la squalifica. Le dichiarazioni davanti agli sportivi erano state vaghe come non fosse riuscito a comprendere cosa era successo, ma in un’analisi a più attenta la squadra la stessa ha deciso di presentare un ricorso e chiedere una verifica tecnica del sistema di allarme. L’ERTF ha analizzato il suo dispositivo montato sulla vettura di De Villiers, verificando la ricezione di segnale non ottimale, che sarebbe alla base di un ritardo nella ricezione dell’allerta di una moto che era a terra, nascosta sotto la cresta della duna. L’antenna di ricezione, per sicurezza viene installata all’interno del veicolo (per proteggere la stessa), la ricezione del segnale dipende dal tipo di parabrezza, che nel caso specifico è stata valuta come sufficiente ma non ottimale. Ed è nella cronologia dei fatti che si è evidenziato un chiaro ritardo nell’attivazione del segnale di allarme; De Villiers ha ricevuto un allarme “Sentinel” alle 08:01:57 e ha colpito la motocicletta alle 08:01:59; quindi non ha avuto il tempo sufficiente per evitare il contatto con la motocicletta a terra. Inoltre, è stato verificato sul tracking che il Sudafricano, al fondo della duna ha fatto un giro a 360° per potere verificare l’incolumità del motociclista. Un incidente che però mette in evidenza un problema sul quale bisognerà lavorare per risolvere al più presto, motociclisti, ma anche vetture ferme o ribaltate dietro alle dune sono uno degli elementi di maggiore pericolosità della Dakar. Quando è stata assegnata la penalità siamo stati molto duri, soprattutto perché si tratta di un veterano della Dakar, ma evidentemente anche un pilota con tante edizioni sulle spalle fatica a leggere quanto succede in alcuni frangenti critici. Nella prima udienza forse non ha raccontato proprio tutto, non avendo le idee ben chiare su quanto era successo, ha preferito il silenzio e restare sul vago; ma tutto sommato questo è giustificabile.