Se rispetto ad un anno fa la situazione sanitaria è decisamente migliorata, almeno per il pubblico e i limiti di orario, la variante omicron molto più light ma oramai fuori controlla sta mettendo paura a molte squadre, perché eventuali focolai rischierebbero di obbligare al palo una bella fetta di personale per non parlare dei piloti.
Anche se tutto tace è nessuno si sbilancia più a parlare di pandemia, la nuova variante (sia pure molto meno aggressiva delle precedenti) sta dimostrando una capacità di contagio impressionante e questo preoccupa e spaventa non poco le squadre e i piloti che stanno raggiungendo Montecarlo. Non tanto per la malattia in sé, ma per la sua contagiosità che nel caso venga riscontrata su qualche membro di una squadra rischia di mettere fuori gioco un numero importante di personale, piloti compresi. Sino alla fine del 2021 i controlli al limite del maniacale, predisposti nel WRC, potevano anche avere un loro perché, ma tra Montecarlo e Svezia il rischio di trovarsi con squadre obbligate a mandare in isolamento metà del personale non è così remoto. Equipaggi compresi. Diciamo che l’anno passato non si sono registrati casi particolari se non quello di Veiby, ma squalifica a parte, l’affare aveva lasciato quanto meno perplessi nella sua gestione disinvolta. Con una squadra andata in quarantena solo a fine gara, quando invece doveva andarci palesemente dopo lo shakedown. Non tanto per i rischi sanitari in sé, quanto per delle regole rigidissime che poi in alcuni casi si finge di ignorare. Oggi tra green pass, certificati vaccinali ecc.. , gli strumenti per dare una bella snellita alla burocrazia sanitaria ci sono, ovviamente rispettando sempre le norme del paese ospitante. Atteggiamenti troppo rigidi rischiano di diventare un boomerang, perché quando ledono interessi importanti poi qualcuno deve voltarsi palesemente dall’altra parte.