UN MONTE ALL’ITALIANA

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Dal sempreverde Mauro Miele, passando per Matteo Gamba ed Alessandro Gino. Il racconto del “Monte” degli italiani.

Erano dieci gli equipaggi tricolori, che hanno preso il via nella serata di giovedì dal Principato. Ognuno con la propria storia, con il proprio palmarès, ma tutti accomunati dalla volontà di fare bene e portare in alto il tricolore. Tre ci sono riusciti, non bene, di più, e stiamo parlando rispettivamente di Matteo Gamba, di Mauro Miele e di Alessandro Gino, che alla guida delle loro Rally2, si sono posizionati nei primi venti dell’assoluta. Per il primo, oltre alla sedicesima posizione assoluta, anche la vittoria nel “promotion”, ovvero la classificata dedicata ai non prioritari. Per Miele oltre ad un’ottima posizione nell’assoluta, anche la vittoria nel WRC2 “Masters”, dimostrazione di come nonostante qualche primavera in più, la voglia di competere ad alti livelli è ancora elevata. Di poco dietro al lombardo, l’imprenditore cuneese Gino, il quale ha chiuso terzo tra gli italiani, dimostrando un feeling via via crescente con la Hyundai i20 R5, utilizzata per la prima occasione. Da applausi anche la performance di Roberto Daprà, il quale è partito bene, cercando poi di mantenere sempre un buon passo inserendosi costantemente nelle posizioni di vertice tra le due ruote motrici. Più distaccati chiudono Fabrizio Arengi ed Enrico Brazzoli, quest’ultimo all’esordio sulla Ford Fiesta Rally3 nel nuovo WRC3. Ripescato nei cinquanta per il rotto della cuffia grazie al forfait di Tanak, ha potuto così prendere parte all’ultima tappa del Monte. Stiamo parlando di Roberto Gobbin, che ricorderà sicuramente con grande piacere quest’avventura monegasca, alla guida della Fiat 124 Abarth. Non è stato altrettanto fortunato Alberto Sassi, il quale è stato costretto al ritiro durante la ripetizione del Sisteron. Sfortuna che ha colpito anche Elwis Chentre, autore di una gara ad altissimi livelli, ma rallentato da una penalità che lo ha portato in una cinquantaduesima posizione assoluta finale. Peccato, ma quello che resta è quella fantastica tredicesima posizione assoluta sul secondo giro di Sisteron. Più indietro uno che il Montecarlo lo conosce bene, ed ogni anno ci ritorna con grande piacere. Stiamo parlando di Carlo Covi, che anche in questa edizione è stato della partita sulle strade delle alpi marittime.

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