HYUNDAI, DISASTRO COLPOSO?

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Inutile nascondersi dietro ad un dito, il Montecarlo della Hyundai è stato un bel disastro, ma chi ha già inviato il suo avviso di garanzia ad Alzenau per disastro colposo, ed ovviamente ha già emesso anche la sua sentenza, ci è sembrato molto affrettato.

Che la vettura fosse in ritardo non era certamente un segreto, certamente i ritardi nelle decisioni prese in Corea possono avere influito, ma è difficile credere che almeno sulla carta nessuno ci avesse lavorato. Peccato che il progetto quando a luglio è arrivato Christian Lorieux sia finito nel cestino, con un evidente scelta del tecnico belga di rischiare di andare lunghi piuttosto che partire zoppi correndo a metterci delle pezze come era successo in Citroen con la C3 plus. Un’inversione di rotta netta quanto coraggiosa da parte di Andrea Adamo, forse la sua mossa più ardita e azzeccata di tutta la sua direzione. Tanti, anzi troppi i bassi, conditi da errori e scelte non proprio azzeccate, ma qua e là i tempi si sono visti, ed a fine della prima tappa sulla generale di Neuville l’uomo Montecarlo Hyundai, pesavano come un macigno i trenta secondi del giovedì sera. Mentre, Tanak era una manciata di secondi indietro, lui che il Montecarlo non lo ha mai digerito troppo. Il sabato la scommessa cinque gomme, è risultata sbagliata non sulla scelta tipo di gomma, ma sotto il profilo forature. Disastro? Forse, ma al Monte quando sei in ritardo se vuoi qualcosa in più bisogna scommettere. L’errore grossolano è stato quello di non avere qualcuno sulla plancia di comando, che dall’alto vogliano fare bene i loro conti prima di ristrutturare la plancia di comando è comprensibile, ma non ti puoi permetterti di farlo quando ti trovi difronte il vuoto pneumatico. È chiaro che con Adamo molte figure erano sparite, o non erano di grosso spessore decisionale, vuoi per una certa tendenza accentratrice. Una mancanza di direzione che ha pesato anche sull’andamento tecnico di questa caporetto, a cominciare dal ritiro (la domenica mattina) per un principio di intossicazione, dopo che Oliver si è lamentato del fumo in auto sino dalle prime speciale; quindi, con tre service di cinquanta minuti è al limite dell’ingiustificabile. Come lo è l’ammortizzatore che usciva dal cofano di Neuville, beccare un colpo così duro da sparati fuori la sospensione dal top è anomalo anche per una sospensione fragile. A generare quel tipo di cedimento nella maggioranza dei casi è un top non fissato a dovere. La Hyundai i20 N Rally1 potremo pesarla solamente ad aprile, ma come è anomalo il Montecarlo lo è la Svezia, ed a Umeà la squadra di Alzenau di punte ne ha tre, perché sul ghiaccio anche il bimbo può dire la sua e sia Tanak che Neuville sono velocissimi. Caporetto è stata una disfatta ma l’Italia non fu invasa, gli austriaci furono bloccati sul Piave, e per la Hyundai la linea potrebbe già essere quella ghiacciata del Baltico.             

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