La pandemia sembra avere lasciato i suoi segni sui polmoni delle gare presenti nel WRC, accorciando drasticamente il fiato, ovvero i chilometri che sviluppano le singole gare, che oramai si sono fossilizzati sulla soglia minima dei trecento, ma a sorpresa il Safari si prepara ad andare in deroga oltre i 350, imprimendo un inversione di tendenza.
Dagli inizi degli anni duemila il WRC ha visto i promotori che si sono succeduti, ed i costruttori protagonisti del campionato spingere nella direzione di gare più corte, più concentrate dove a pagare il prezzo più importante sono stati i chilometraggi delle gare, ed i format. Qualcuno ha cercato di opporsi, ma sostanzialmente l’equazione chilometri e costi è stato l’argomento che alla fine ha portato negli ultimi cinque anni molte gare a fare dei percorsi sempre più vicini al limite minimo. Poi è arrivato il liberi tutti della pandemia, che ha salvato qualche gara, ma a imperare è stato il clan dei furbetti, gare che i trecento chilometri sarebbero riusciti a tirarli su comunque. Oggi si sta tornando sulla strada della normalità, ma quasi tutte le gare hanno imparato a misurare con il bilancino i chilometri fermandosi sui trecento, magari con qualcuno in meno; tanto per qualche centinaio di metri nessuno va a sindacare. Un trend terribilmente preoccupante, ma finalmente qualcuno ha detto no, ed a farlo è il Safari, che per l’edizione 2022 ha portato un programma di poco superiore ai trecentocinquanta chilometri. Per l’esattezza tredici chilometri in più, per i quali in teoria servirebbe una deroga. A questo punto però ci chiediamo se realmente ci sarà qualcuno che in FIA o nelle varie commissioni WRC, avrà il coraggio di nominare la parola deroga, visto che di deroghe nessuno ne ha parlato quando il Finlandia di chilometri nel 2021 ne aveva tredici in meno e la Catalunya venti. La gara sostanzialmente propone una quarantina di chilometri in più rispetto allo scorso anno, con alcune modifiche sulle speciali, qualche taglia e cuci e in sostanza una terza tappa che passa dalle cinque speciali del 2021 a sei più corpose, raddoppiando il chilometraggio. Un format che non è una rivoluzione, ma con una domenica più corposa potrebbe garantire differenti sviluppi tattici.