LIBERA INTERPRETAZIONE

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Le norme sul covid, soprattutto nel WRC hanno spostato in maniera importante l’asse dei rapporti tra la stampa, ed i protagonisti: piloti, team manager, tecnici, ecc.. . Un nuovo asset che da una parte piace molto perché riduce al minimo la possibilità di incontro, amplificando le voci di quei pochi autorizzati a raggiungere i vari personaggi senza i filtri degli uffici stampa. Ma come un boomerang in quest’ultimo mese..

In questi ultimi venti anni, la comunicazione o se vogliamo il rapporto tra i giornalisti ed i protagonisti ha subito un’autentica rivoluzione, oggi è impossibile avere una dichiarazione che non sia stata filtrata dall’ufficio stampa competente. Certo se alle spalle ci sono dei rapporti stretti e di amicizia si possono udire dei sussurri, che però non hanno, o meglio non possono avere un nome. Le dichiarazioni sono le stesse e per tutti ingessate, ed anche certi rapporti privilegiati sono tali perché sono tenuti in un recinto che c’è ma non si vede. La nuova era, quella delle rally1 ibride, però ci sta regalando delle autentiche perle, che da un mese a questa parte hanno trasformando il mondo dell’informazione in qualcosa che raramente si era visto prima, dove un giorno si legge una dichiarazione entusiastica che il giorno dopo diventa critica e tagliente. Eppure, le parole di questo o quel personaggio sono le stesse, e permetteteci di aggiungere sempre politicamente corrette. Ma incredibilmente sono diventate una clava in mano ai detrattori dell’ibrido, mentre sul fronte opposto sono lette come un elogio costante alle nuove vetture. Certamente quando un Ogier paragona la spinta ibrida al sesso è come dare il liberi tutti; su un fronte si va ad esaltare qualcosa di bello e grandioso, dall’altra invece si va di dileggio vista la durata limitata della spinta ibrida. L’esasperazione nel cercare di filtrare ogni sillaba provoca una tale neutralità nelle dichiarazioni che presta il fianco a interpretazioni agli antipodi. Ma forse uno dei passaggi più esilaranti, di cosa si è innescato in questi mesi lo hanno dato le parole al Montecarlo di Robert Reid; senza troppi giri di parole ha dichiarato di guardare già alle vetture del 2025, un’affermazione da leggere senza tante dietrologie: la transizione è iniziata e bisogna guardare avanti per stare al passo con i tempi. Di sicuro non ha detto che è tutto da buttare tutto da rifare, parole sue “la casa non sta bruciando” ma è evidente che non ci si può fermare. Un’affermazione che il Promoter per mezzo del suo canale ufficiale si è affrettato a cercare di andare a correggere con un pensiero di Reid sulle nuove rally1, che non poteva certo essere negativo vuoi per il ruolo, vuoi perché le cose non sono andate poi così male. Ed è evidente che bisogna concedergli qualche tempo per comprenderne pregi e difetti, per poi valutare cosa tenere e cosa ..

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