FORD ASSENTE ALL’APPELLO

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Al rally di Montecarlo dopo alla fine della prima tappa in molti avevano già recitato il De Profundis per il team Hyundai, con tanto di estrema unzione impartita il giovedì notte, mentre in Svezia nessuno ha speso una sola parola per M-Sport, che con la Puma sono sprofondati nell’anonimato assoluto.

Fa veramente specie la valangata di m.. che ha travolto, durante e dopo il Montecarlo, la Hyundai, a dire che le cose sono andate male parlano i tempi, ma questi non mentono e vanno letti con attenzione, troppo comodo fermarsi dove può fare comodo. Con la stessa logica si potrebbe dire che Ford è ritornata esattamente dove era un anno fa all’Arctic Finland Rally, impietosamente dietro a tutti. Con un Breen che ha disputato una sola speciale prima di innevarsi, ma come Suninen un anno fa era dietro alle i20 e alle Yaris ufficiali, mentre Gus e Adrien quando sono rientrati al service di metà giornata veleggiavano ad un minuto dalla leadership, in coda alle rally1 con Veiby a mordere gli scarichi di Fourmaux a qualche manciata di secondi. Un disastro galattico, che però non significa affatto che la Puma sia da buttare, ma che forse da buttare sarebbe quella mentalità che non è cambiata da quando Ogier ha lasciato la squadra. D’altronde alle spalle di Breen con due piloti come Gus e Adrien, quest’ultimo al debutto con una top car su questo fondo le cose non potevano andare in maniera differente. Soprattutto se nel pre gara non li metti nemmeno in condizioni di fare qualche chilometro in più, Greensmith al Numedals ha fatto un centinaio di chilometri di strada su una rally2, visto che la vettura per il test di Bertelli c’era, ritagliare un giorno in più per afre fare un centinaio di chilometri in più ai due neofiti sarebbe stato qualcosa di decisamente utile e non certo così costoso. Forse la filosofia di “chilometro fa soldo” dovrebbe essere lasciata al reparto clienti, ed anche se Gus è pagante e lo è anche Adrien (visto che Red Bull è il suo garante), sempre si voglia sperare di fare qualcosa in più con delle seconde linee. Per quanto riguarda Breen il suo ritardo era contenuto, ma è chiaro che il confronto con la concorrenza lo ha messo sotto pressione, ed è arrivato l’errore, più o meno simile a quelli che un anno fa avevano fatto passare Teemu per un brocco. Nella seconda tappa sarà interessante vedere Craig in azione, per capire se il set-up della vettura è ok, oppure sono i test pre gara sono ricominciati nel loro formato light.

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