Lo scorso anno avrebbe fatto carte false per riuscire a firmare il suo primo successo mondiale sulle strade dell’Arctic Finland Rally ma Tanak gli ha sbarrato la strada relegandolo alle sue spalle, per la rivincita però ha dovuto attendere un solo anno, andando a battezzare il nuovo rally di Svezia targato Umeà.
La vittoria baby Kalle se l’è guadagnata con una seconda tappa da incorniciare, dove con tre scratch sui sei in gioco è riuscito a riprendersi la leadership, ed a consolidarla nonostante l’arrembaggio finale di Evans. La tappa di oggi è iniziata subito malissimo per Evans che paga lo svarione sul traguardo di ieri sera con dieci secondi di penalità, abbastanza per dargli quel pizzico di pressione in più per ritrovarsi alle spalle Neuville e commettere un errore che lo porta a collezionare uno zero bello tondo, questa volta per lui non restano nemmeno i punti bonus di consolazione della power stage. Kalle invece continua con le sue linee perfette, più centrale di tutti, ben conscio che qui conta andare fortissimo ma per non sbagliare bisogna stare lontano da quei muri di neve che sono autentiche trappole. Il suo vantaggio su Neuville e Lappi che si battono, almeno in linea teorica per la seconda posizione, è un margine importante da poter essere amministrato, ma su questo genere di speciali le linee sono obbligate e velocissime, impossibile giocare al gatto con il topo senza perdere valangate di secondi, oppure inciampare in qualche errore. Così per rischiare il meno possibile Kalle ha continuato con il suo passo bello sostenuto, ed ai due inseguitori ha concesso si e no qualche decimo. Dietro la sfida tra Neuville e Lappi è sempre rimasta aperta, con un distacco che ballava di pochi decimi, restando incollato sui tre, quattro secondi, ma in realtà i due si sono semplicemente limitate a tenere alto il loro passo come stava facendo Kalle la davanti. Con Evans fuori Lappi non poteva certamente rischiare i punti costruttori, così si è limitato a tenere alto il passo sperando in un eventuale errore del suo avversario. Mentre Neuville pur andando a tutta, non ha mai cercato di scrollarsi a tutti costo il fiato sul collo della Yaris di Lappi, conscio che stava portando a casa un risultato pesantissimo per lui e per Hyundai. Ma soprattutto sino a metà gara è stato in lotta per vincere e senza un paio di sbavature avrebbe reso ben più dura la vita a Rovanpera.