LOEB E LA DECIMA CORONA

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Nel secondo round del neonato mondiale di cross country rally sulla sabbia dell’Abu Dhabi Desert Challenge, Loeb chiude al quarto posto e va a prendersi la leadership provvisoria della serie. Un campionato che per l’Alsaziano dei record varrebbe il decimo titolo iridato, un primato che sembrava inarrivabile ed invece ..

Dopo il trionfo a Montecarlo per qualcuno nulla è impossibile per il cannibale, ma il peso degli anni lo accusa anche lui, ed in tutta onestà non può certo essere una gara anomala come il Montecarlo a fare primavera. Certamente con la macchina giusta, la classe per togliersi altre grandi soddisfazioni c’è, ma di lì a pensare di portarsi a casa il decimo titolo nei rally forse si va un po’ troppo oltre. Di sicuro qualche ambizione l’ha cullata quando era nel WTCC e poi nel WRX, dove Petter Solberg ha vinto due titoli, raggiungendo così quota tre dopo il titolo WRC conquistato nei primi anni del nuovo millennio. Ma le circostanze non gli sono state favorevoli e comunque la concorrenza era giovane, e motivata, nel WRRC o W2RC che dir si voglia, il suo nome può rientrare tra quello dei più giovani. Il nuovo campionato mondiale dedicato ai rally raid, voluto da A.S.O. per dare una filiera alla Dakar, è una disciplina che poco si addice all’ardore dei piloti più giovani. L’attitudine più importante è quella di sapere correre sul passo, oltre ad una quantità industriale di esperienza nel leggere il terreno. Nei raid non vince chi va più forte, ma chi sa trovare il giusto compromesso tra le prestazioni della sua vettura e il terreno che si affronta. Un esercizio non facile per chi è un purista del rally come Sainz, oppure Loeb che spesso fa ancora molta fatica a correre con la briglia tirata, ma dopo la Dakar, la gara che più pesa nel campionato, ed il round negli Emirati Arabi l’Abu Dhabi Desert Challenge, super Seb è riuscito a prendere la testa del nuovo campionato con un punto di vantaggio su Nasser Al Attiyah. Il terzo Al Rajhi paga invece una quarantina di punti alle due lepri, che molto difficilmente potrà recuperare. Chi pensa si tratti di un campionato minore sbaglia di grosso perché alle spalle di Nasser c’è mamma Toyota, mentre Prodrive con il BRX rappresenta un progetto nuovo con risvolti commerciali importanti, che vanno oltre lo sport. Anche se non si è iscritta a questa prima edizione del mondiale a fare da terza incomoda c’è anche la casa di Inglostad, che negli anni a venire potrebbe essere una delle protagoniste.

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