Il Trofeo Maremma inaugura la prima edizione dell’International Rally Cup senza le WRC, campionato che inizia con i fuochi di artificio tra lo sloveno Bostjan Avbelj e Andrea Nucita autori di un braccio di ferro sul filo dei decimi che si conclude sul filo di lana al traguardo della Montieri a favore di un Nucita che ci mette anche l’anima.
Dopo uno shakedown condizionato dalla grande variabilità atmosferica la gara di Follonica scatta con l’apericena del sabato sera sulla Gavoranno, otto chilometri mandati in replica a stretto giro di posta dove Rossetti lancia il primo affondo. Nucita risponde però prontamente andando al riposo notturno davanti al Friulano per un solo decimo. La lotta sembra destinata a diventare una lunga sfida a due, con a ruota Rovatti e Avbelj che sia pure con il fiatone riescono a tenere gli scarichi dei due superfavoriti. La domenica mattina però propone subito il primo colpo di scena The Rox perde il controllo della sua Fabia su un cambio di grip dell’asfalto, tocca pesante contro un terrapieno ed è costretto a issare bandiera bianca. A quel punto in molti pensavano Nucita si involasse su un’autostrada per il successo, ma nessuno aveva fatto i conti con lo Sloveno Avbelj che batte tre scratch consecutivi e va a saltare il Siciliano al giro di boa di giornata, sia pure per un solo decimo. A quel punto inizia a piovere, Bostjan tocca il suo set-up della sua Fabia e tanto basta a Nucita per andare in scratch e riprendersi la leadership della gara. Nella ultima serie di speciali Andrea batte altri due scratch dove va a raschiare il fondo del barile, ed alla fine taglia il traguardo con appena 2”.8 di vantaggio su un Avbelj ancora più straordinario di quello visto nel 2021. Più che di un terzo incomodo nella lotta tra Nucita e Rossetti, con quanto ha fatto vedere sulle strade del Maremma si tratta di un pretendente al campionato con la stessa dignità dei due esperti piloti di casa Italia. Battaglia altrettanto dura per il gradino basso del podio con Tosi, Roveta e Alessandro Re che si presentano al via dell’ultima boucle racchiusi in un fazzoletto di appena quattro secondi. Il contadino volante riesce a tenere dietro un Roveta che manca il podio per 5”.6, mentre un Alessandro Re partito in maniera claudicante, finisce fuori strada e regala la top five a un Razzini che paga pegno nella boucle di metà giornata, quando il cielo lascia andare un po’ di pioggia.