ANDOLFI PRIMA D’AUTORE

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La vittoria al Sanremo di Fabio Andolfi, è stato un successo che è andato ben oltre una prima tricolore, nella testa del pilota savonese è scattato l’istinto animale e quando ha fiutato il momento di difficoltà dell’avversario ha tirato fuori gli artigli, strappandogli il primato e poi difendendolo con i denti.

Di vittorie assolute Fabio ne contava già tre, ma nel suo palmares a pesare maggiormente sono stati i due successi nel WRC3 con la Peugeot 208 tutto avanti, che gli hanno permesso di approdare nel WRC2, dove ha vinto in Corsica nel 2019, ed ha portato a casa altri tre podi di gruppo. Ma proprio in quella stagione quando sembrava arrivata l’ora di cambiare marcia, le cose non hanno girato come avrebbe voluto. L’anno passato è sbarcato nel tricolore, ed ha impressionato in più di un’occasione perché è sempre riuscito a stare in scia ai primissimi, ottenendo risultati pesanti considerato che non conosceva molte delle gare CIR e che la sua Fabia non era la Evo, ma quella con la quale aveva corso nel mondiale. Quest’anno la stagione è iniziata in maniera molto soft al Ciocco, effetti di un programma che si è chiuso in zona Cesarini. Al Sanremo è già partito con tutto un altro piglio, dietro ma sempre nel gruppetto dei cinque di testa, almeno sino al primo passaggio sul Teglia, che apriva la seconda giornata di gara. Nove chilometri in discesa su una strada strettissima, con un fondo molto sconnesso dove Fabio ha piazzato un primo scratch bello pesante che gli ha permesso di entrare a gamba tesa nella lotta per la seconda piazza. All’ultimo service con le posizioni decisamente cementate, ha giocato bene la carta gomme imbarcando due pioggia, unico tra i primi a montare quelle Michelin che sull’acqua volano. Nel frattempo, è arrivata acqua e grandine, tanto da obbligare l’organizzazione a cancellare il Teglia. Ma su un Langan dove pioveva ma non dappertutto, non ha fatto calcoli, è partito a tutta conscio di avere un vantaggio e di doverlo sfruttare, un atteggiamento che in passato troppo spesso aveva sacrificato sull’altare della prudenza. Il colpo sferrato sui diciannove chilometri del Langan (tra il bagnato e l’umido) è stato durissimo, perfetto interprete tra gomma e fondo ha messo a segno lo scratch del sorpasso rifilando a Crugnola un secondo abbondante a chilometro. Ma la gara paradossalmente l’ha vinta sulla salita finale a Bajardo, orami asciutta, dove la soluzione di gomme migliori l’aveva il suo avversario con due asciutto soft e due hard. Lo scratch lo batte Crugnola, ma Fabio migliora il suo tempo del primo passaggio, ottenuto in condizioni di fondo ottimali (e non con qualche porzione di umido) di tre secondi e va a vincere la sua prima gara per soli 9 decimi. Un click quello di cui è stato capace il Savonese che ci consegna un Andolfi al pieno delle sue potenzialità, un cliente molto ostico anche per un Crugnola che sulla Citroen C3 è tornato a volare.

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