KALLE VOLA NEUVILLE ROSICA

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La seconda boucle vede la pioggia diminuire ma con le strade oramai tutte infangate i tempi peggiorano, Rovanpera senza più Neuville in scia e con la strada anche per lui sporca, non affonda i colpi sino in fondo ma tiene alto il passo e chiude la frazione con una minutata sulle due Hyundai di Neuville e Tanak. Posando un’ipoteca pesantissima sul successo finale.

Per mettere la parola fine ad una gara occorre transitare sulla pedana di arrivo, o comunque raggiungere l’ultimo controllo orario, e le ipoteche lasciano sempre il tempo che trovano, ma rotture meccaniche a parte, vedere uno dei magnifici quattro (Kalle, Ott, Thierry e Elfyn) buttare alle ortiche una gara dove è stata posata un’ipoteca è un evento rarissimo. Ancora più raro è però riuscire a posarla alla fine della prima giornata di gara, ma questa volta a Kalle tutto è girato dal verso giusto. Una gara tatticamente perfetta. Nella prima bouclé ha tenuto un passo velocissimo ma mai sopra le righe lasciandosi sempre Neuville dietro, e quando la cinghia dell’alternatore ha obbligato il Belga a presentarsi al controllo orario del service di metà giornata a spinta. Pagando quattro minuti di ritardo, è stato autore di un secondo giro altrettanto inappuntabile, con la strada questa volta sporca anche per la sua Yaris si è compassato di più nei passaggi più critici, ma con un passo che gli ha comunque permesso di fare suoi tre successi parziali su quattro. Neuville ancora una volta ha tantissimo da recriminare, senza i 40” pagati al C.O. sarebbe comunque secondo, ma non con una minutata di ritardo, anche perché nella seconda bouclé come Kalle ha mollato qualcosina la dove i rischi si moltiplicavano. Gradino basso del podio per un Tanak determinatissimo che ha pagato a caro prezzo la posizione di partenza, nella seconda boucle ci ha messo l’anima ma i pochi secondi recuperati li dovuti posare anche lui per una foratura, d’altronde dietro per andare forte i tagli erano obbligatoriamente più profondi e il rischio forature si impennava. Ad un paio di manciate di secondi dal podio virtuale un Breen che, come l’Estone, ci ha messo l’anima, e dalla finestra ha buttato solamente una decina di secondi per un dritto, dove ha saputo limitare i danni al minimo. Quinto un Solberg consistente che si tiene momentaneamente alle spalle un Evans rallentato da ben due forature, ma che almeno lo Svedese lo tiene nel mirino ad una decina di secondi.

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