TANAK PASSA KALLE RISPONDE

0

Una Croazia che sembrava avere già scritto nel suo albo d’oro il vincitore della sua seconda edizione alla fine della mattinata di venerdì, con il suo meteo ballerino ha proposto più di un colpo di scena ed un finale rocambolesco con Tanak e Rovanpera separati, al via della power stage, da appena 1”.4 e il Finlandese riesce dare l’ultima zampata, nonostante le gomme teoricamente non giocassero a suo favore.

Alla fine di tre giornate di gara appassionanti per le pieghe che ha proposto il meteo, scelte degli pneumatici complicatissime, ed interpretazioni tattiche agli antipodi ad andare a monopolizzare il podio sono stati i migliori tre del week-end Rovanpera, Tanak e Neuville, una spanna sopra la concorrenza. Concediamo l’onore di essere menzionato per primo al Belga che sale sul gradino basso del podio, che senza le rain sotto lo scroscio di questa mattina ha mandato in frantumi tutte le speranze di Breen e si è portato ad un solo minuto dalla coppia di testa. Un distacco che potrebbe sembrare pesante, ma con un minuto e cinquanta tra penalità e ritardi pagati ai controlli orari, per un problema all’alternatore il suo podio è un autentico capolavoro. Nel finale uno svarione gli costa una botta e tanti secondi, ma la ricerca dei punti della power stage lo giustifica e questa volta la sorte lo grazia; ed i punti iridati conquistati gli permettono di restare in scia a Rovanpera sia pure con il fiatone.

Sulla piazza d’onore ci troviamo il Tanak dei tempi d’oro, nella prima tappa pur partendo lontanissimo, su una strada in versione pantano, è riuscito a concludere la frazione al secondo posto, concedendo una minutata e fischia a Rovanpera ma senza sbagliare. Quando però si è trovato a partire di fianco al suo avversario è stato tatticamente straordinario, ha sempre saputo giocare le carte più sfrontate nella scelta delle gomme, e capitalizzarle in gara recuperando secondi a palate quando il terreno era favorevole alla sua scelta. Ma soprattutto evitando tutte le trappole che si nascondevano ad ogni curva soprattutto quando l’aderenza veniva meno.

Il baby Finn ha di che festeggiare, autore di due tappe da incorniciare la prima, ma soprattutto l’ultima. Se il venerdì gli è bastato sapere interpretare il terreno capitalizzando una posizione di partenza che ha fatto metà dell’opera, il sabato la paura di sbagliare e un vantaggio enorme hanno creato un effetto braccino. Quello che quando ti prende è difficile da estirpare dai tuoi pensieri. Ed invece Kalle la domenica ha giocato bene sulle gomme nella scelta, ma soprattutto ha saputo correre in difesa ma anche all’attacco, perché quando le condizioni sono così variabili quando il terreno e favorevole alla tua scelta bisogna affondare i colpi e non accontentarsi di tenere l’avversario.          

CLASSIFICA

Share.