Annunciato come uno degli eventi più carico di atmosfera del rally del Portogallo, il raduno commemorativo dei cinquanta anni di mondiale rally ha riunito a Porto solamente qualcuno in più della metà dei piloti titolati in almeno un’occasione. Una sorta di festa di compleanno di gala di grande effetto che però avrebbe meritato qualche sforzo organizzativo in più.
Tra i presenti ovviamente non potevano mancare i tre campioni in gara in Portogallo con lo status di competitor: Sebastien Ogier, Sebastien Loeb e Ott Tanak. Soltanto cinque i campioni del mondo non più in attività, almeno nel mondo dei rally: Carlos Sainz, Ari Vatanen, Miki Biasion, Marcus Gronholm Petter Solberg e kaiser Walter Rohrl. Ad accompagnarli per l’occasione erano presenti anche i rispettivi navigatori Luis Moya, David Richards, Tiziano Siviero, Timo Rautiainen e Christian Geistdorfer. A spiccare però tra gli assenti c’erano soprattutto i nomi di due navigatori spariti dai radar solamente da quest’anno: Daniel Elena e Julien Ingrassia, due tasselli determinanti nella storia di Loeb e Ogier che hanno contribuito alla conquista di ben diciassette titoli. Tra gli assenti alcuni stalloni scandinavi, circa una decina di titoli, una rosa capitanata dai Finlandesi Tommi Makinen e Juha Kankkunen con quattro corone ciascuno, il loro connazionale Timo Salonen e lo svedese Stig Blomqvist, oltre al francese Didier Auriol. Una conferenza stampa ha permesso loro di rispondere alle richieste della stampa desiderosa di rivisitare il glorioso passato dei campioni che avevano risposto all’invito del promotore. A questa conferenza è seguita una cena di gala, alla presenza del presidente della FIA Ben Sulayem oltre ai rappresentanti delle varie squadre e fornitori della disciplina, e gli organizzatori dei vari appuntamenti che costituiscono il calendario globale. Diverse vetture hanno fatto bella mostra nella sala delle esposizioni, salone dei ricevimenti della fiera di Porto in questi giorni sede della competizione. Tra i pezzi più importanti spiccava la Ford Focus vincitrice del Safari Rally nel 1999 con Colin Mc Rae, le Toyota Celica e Corolla e una Volkswagen Polo ex Ogier, affascinante come sempre la livrea della indimenticabile Subaru Impreza prima edizione, ed una Citroen C3 WRC nella sua livrea con il toro rosso. Tra le più famose Gruppo B, un’Audi Quattro S1, le Lancia Delta S4 e 037, l’Alpine A110 berlinetta, l’Opel Ascona 400 .. Un tuffo nel passato che per un attimo ha rapito il cuore di tutti i presenti protagonisti e testimoni di questi cinquant’anni.