La prima tappa con il suo finale sotto l’acqua ha spostato l’ago della bilancia dalla parte di Kalle e le prove più umide di questa mattina gli hanno dato una mano. Ma nonostante le due Yaris con Rovanpera ed Evans sono andate sempre in controllo senza forzare più di tanto il resto del gruppo si è limitato a fare il compitino e tenere le posizioni, a cominciare da Tanak.
Se da una parte le Toyota confermano il loro stato di grazia, il vantaggio sulla concorrenza non è enorme ma abbastanza per guadagnarsi lo status di imbattibilità, ed in una gara molto veloce dove i secondi pesano come macigni, il sabato ha proposto una sorta di antipasto della domenica. I distacchi spesso mentono, soprattutto in questo genere di gare dove basta un brutto testa coda per perdere una ventina di secondi, ma recuperarli con una gara di attacco è al limite dell’impensabile, soprattutto se questi distacchi sono lo specchio dei valori in campo che sono stati palesati nella prima frazione. Così sia pure senza i teatrini della domenica mattina per avere un millimetro di gomma in più, il sabato a Tartu è stato avaro di emozioni, ed ha proposto un tema che nel tempo abbiamo imparato a conoscere molto bene “aspettando la power stage”. Rovanpera ha accorciato il passo quanto bastava per togliersi dai piedi i rischi maggiori, ma tenere sempre un passo bello andante per non inciampare in qualche calo di concentrazione. E da una giornata in controllo il predestinato si è portato a casa sette dei nove scratch a disposizioni, con in scia un Evans che lo ha marcato come un ombra. Non a caso i due nelle otto speciali vere per sette volte hanno monopolizzato le prime due posizioni nelle classifiche di speciale. Elfyn ha saggiamente rinunciato a portare un attacco, che non avrebbe avuto senso, soprattutto su un terreno pesante a volte al limite del bagnato, dove Kalle in queste ultime gare ha dimostrato di avere qualcosa in più. Il resto del gruppo però non è stato da meno, Tanak ha continuato a cedere secondi agli uomini di testa, ed a fine giornata gli concedeva un minuto abbondante, ma con una terza posizione in mano solidissima, con un minuto di vantaggio sulla i20 N Rally1 gemella di Neuville. In mezzo a loro ieri sera c’era Lappi, ma all’atterraggio da un dosso ha stallonato, e lo stop per sostituire il pneumatico lo ha fatto scivolare in settima posizione. A chiudere la top five ci ha però pensato la quarta Toyota di Katsuta, che senza strafare passa la Puma di un Fourmaux che non riesce a reagire.