VARCO A TRAFFICO LIMITATO

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Con l’ingesso dell’ibrido alcune sezioni della gara come il service park, oppure la pedana di partenza sono diventate una sorta di zone green, varchi con traffico limitato alle sole vetture in modalità elettrica, ed in Estonia sia Tanak che Breen hanno pagato pegno per non avere utilizzato la modalità elettrica in queste zone.

Ad ogni controllo orario ogni errore, ritardo o anticipo sulla tabella di marcia comporta una penalità, nei primi service park a metà degli anni novanta c’erano dei limiti di velocità da rispettare, oggi si sono aggiunti i varchi a traffico green da affrontare in modalità EV. Nulla di scandaloso una regola come un’altra, che in caso di malfunzionamento comunicato ai commissari preposti non comporta penalità. In Estonia a sbatterci il muso nelle battute iniziali sono stati Breen e Tanak, ai quali sono stati inflitti 10” di penalità. Se per Breen uscito subito di scena la cosa non è nemmeno stata notata, quella di Tanak non poteva non esserlo visto che l’Estone nella prima bouclé era in lotta per la leadership. Un accenno polemico che si è spento quasi subito, quando chilometro dopo chilometro l’Estone è affondato lontano dal duo di testa. Regola e penalità sono ineccepibili, ma a questo proposito qualcosa da dire sul sistema ibrido ci sarebbe eccome, se è giusto che i piloti rispettino le regole ci domandiamo come nessuno abbia scritto uno straccio di regola, oppure di traccia su questo sistema costosissimo, che a fatica riesce a fare il basico, quello che auto di produzione fanno oramai un decennio. Nei rally l’obbiettivo originario dell’ibrido era quello di affrontare alcuni tratti di trasferimento nei centri cittadini, oppure nei centri storici; tutto il resto doveva essere un di più, a cominciare dall’utilizzo nelle speciali. Invece si continua a lavorare su questo, ed il suo modestissimo apporto alla performance, mentre la parte alla base della sua introduzione ovvero i trasferimenti, dopo sette mesi è finità nel dimenticatoio. Ed il 2022 veleggia verso un finale di stagione dove l’ibrido servirà per fare una manciata di chilometri in elettrico, all’interno del service o nelle adiacenze della pedana di arrivo e partenza. Ma se i piloti giustamente pagano pegno è difficile comprendere come non paghi nulla chi fornisce il dispositivo, che la pandemia abbia impedito di svilupparlo al meglio è una scusa che dopo sette mesi di utilizzo in gara non può più essere ammessa. Questo dovrebbe pretenderlo la FIA sempre che il bando voluto a tutti i costi da Todt non fosse scritto senza alcuna specifica tecnica, ma semplicemente come un impegno di intenti. Uno dei punti promessi e sui quali dovrà lavorare Ben Sulayem, “la trasparenza”, le cose oggi si sono complicate non poco e non sarà facile rimediare a un bando buttato giù con troppa faciloneria, per non volere pensare male.

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