Dopo il successo al Montecarlo dalle parti di M-Sport hanno dato fiato alle trombe con dichiarazioni roboanti, ma con il passare dei mesi la dura realtà li ha riportati con i piedi per terra, ed oggi stanno iniziando a spostare la pressione su Breen, prima affermando che non ha una spalla, ed ora mettendogli un carico da novanta sulle spalle, in vista del Finlandia.
Indipendentemente dal pizzico di fortuna in più o in meno che può avere avuto Loeb al Montecarlo, la storia ha semplicemente riproposto quanto avevamo già visto nel 2017, quando il mondiale era passato dalle WRC alle WRC Plus. Una sorta di azzeramento della linea di partenza dove tutte le squadre si sono presentate al via con una vettura completamente nuova, ed oggi come allora in M-Sport hanno visto il gap azzerarsi e si sono ritrovati nella mischia. Forse allora avevano anche un pizzico di ritardo in più rispetto alla concorrenza, ma dalla loro avevano un Ogier in più, disposto a tutto per vincere, in grado di tirarsi dietro una squadra di affitta macchine, afferrandola per i capelli sino a portare tutti a lavorare come una squadra ufficiale vera. Prima pressando Malcolm, ed appena ha visto che questo non bastava a smuovere realmente le cose, le sue rimostranze sono andate via a mezzo stampa, obbligando Wilson a dare un ulteriore giro di vite alle officine. Un fare che gli ha fatto guadagnare la fama del piagnino, ma volenti o nolenti le cose sono cambiate, ed è riuscito a portarsi a casa due corone iridate. Un ruolo incompatibile con il contratto part-time di Loeb, la cui presenza resta legata esclusivamente alle richieste del toro rosso, ed è lontana anni luce dall’essere parte della squadra. A differenza di allora a mancare sono i test e le sessioni di sviluppo, l’andazzo dopo il Montecarlo è ritornato quello di sempre, gare preparate poco e male, dove troppo spesso la Puma arriva con un set-up da rifinire. Tra le righe è fin troppo facile leggere che il problema è sempre il budget, ma la preparazione delle gare potrebbe essere fatta con maggiore puntigliosità e la vettura avrebbe dovuto girare molto di più. Girare costa, ma se dopo meno di sei mesi siamo messi peggio di prima, è difficile immaginare la vettura possa riuscire a raccogliere qualcosa quando la differenza di budget pesa di meno perché si è ripartiti tutti dallo stesso punto. Fa abbastanza sorridere Milliner, quando parla di un altro top driver da affiancare a Breen, quando è evidente che non ci sono i soldi nemmeno per pagare una seconda guida. Inoltre il mercato non propone molto, tra i meno pagati Toyota nessuno pensa a lasciare la squadra e tantomeno in Hyundai dove Solberg a parte risulterebbe difficile anche allettare la terza guida Sordo. Quello che dovrebbero fare è tenersi stretto Breen, mettendo su di lui un carico da novanta di test e prove, mentre per ora il carico di pressione in vista del Finlandia è solo psicologico con la richiesta di andare a caccia del risultato.