BREEN VOLA LA PUMA NO

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Milliner impegnato a convincere la FIA che bisogna rinunciare ai test perché troppo costosi, ha tentato la solita manipolazione mediatica invitando Breen ad andare a tutta e tanto per caricare le sue posizioni ha sottolineato che l’anno passato Craig è andato fortissimo senza avere fatto una preparazione specifica della gara. Peccato abbia omesso una buona metà della storia.

In una prima tappa dove i primi hanno regalato passaggi over the top, con un controllo del loro passo impressionante, una parentesi particolare la merita sicuramente Craig Breen quinto assoluto ad una mezza minutata dai primi. Un colpo secco in un taglio nel primo passaggio sulla Assamaki gli è costato una manciata di secondi che però, non avrebbero migliorato la sua posizione, perché nonostante una tappa a tutta nella bouclé pomeridiana dove la posizione di partenza pesava qualche decimo di meno la Puma non riusciva più a mantenere il passo di Kalle che partiva per primo. Nel pregara Milliner nel tentativo di manipolare tutto e tutti, al costo come sempre di dire una cosa oggi, ed il contrario domani, ne ha sparata una davvero colossale che merita di essere sottolineata tre volte. Una bella recita studiata a tavolino, prima rinnova la sua piena fiducia a Breen e lo invita ad abbandonare ogni freno e dimostrare in Finlandia il potenziale prestazionale della Puma HY. Qualche giorno dopo quando viene pressato sul fatto che come l’anno passato M-Sport abbia ricominciato a non fare i test pregara, oltre ad appellarsi ai budget, sottolinea anche la mancanza di tempo perché hanno due vetture clienti in più da seguire (anche se in realtà le vetture clienti sono quattro). Ma la sparata non può mancare e questa volta le supera tutte, quella di aggiungere che l’anno passato Breen è andato fortissimo senza avere preparato la gara e quindi può ripetersi. Omettendo un piccolo dettaglio che Hyundai la gara l’aveva preparata con Neuville e Tanak e quindi la vettura aveva degli ottimi set-up. Infatti Breen aveva concluso la prima tappa al comando e per buona parte della seconda tappa è rimasto in lotta per il successo. E quando nel finale Tanak lo ha raggiunto ha alzato il piede per coprire il compagno di squadra che tentava un disperato attacco ad Evans. Il Breen in Puma è andato forte come un anno fa, ma con una macchina veloce ma non perfetta non poteva fare di più. La botta presa in un taglio a inizio seconda tappa, che ha mandato al tappeto la sospensione anteriore destra, era un passaggio quasi inevitabile con una vettura che stava trascinando per i capelli per tenerla la davanti. Un errore di pochi centimetri su uno scivolata che buttava nella curva seguente, a dimostrazione di quanto pur andando al limite non andasse palesemente oltre rischiando più del dovuto.        

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