NEW ZELAND A DUE FACCE

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A poco meno di due mesi dalla trasferta all’altro capo del mondo la prova del WRC Neo Zelandese getta la maschera e si propone con un percorso a due facce, con un venerdì tostissimo e senza assistenza, mentre il chilometraggio totale delle due tappe finali (sabato e domenica) non riesce neppure ad avvicinare quanto propone la prima tappa.

Ad inizio agosto la Nuova Zelanda ha ufficializzato il suo nuovo percorso iridato, parecchi sono i punti interrogativi sollevati da una gara a due facce, con una prima tappa lunga e difficile, mentre le due frazioni finali, in particolare quella del sabato, si presentano povere di chilometri e troppe speciali corte. Uno dei punti che suscita maggiore perplessità sono i duecento settantasei chilometri totali, la gara (cancellazioni a parte) più corta della stagione, un formato che ricalca quelli emergenziali delle stagioni venti venti e venti ventuno condizionate dalla pandemia. Pochini anche per una gara che sa già di essere già fuori dal calendario 2023 come Ypres. Una gara maledettamente sbilanciata sulla prima tappa, con buona pace di Rovanpera che probabilmente avrà già il titolo in tasca, ma a meno di una giornata super piovosa che ribalti gli equilibri si troverà a spazzare la strada per metà gara abbondante. Due delle tre speciali di giornata si aggirano sui trenta chilometri, ed a metà giornata ci sarà solamente una zona per il cambio pneumatici nel coreografico villaggio di Raglan, cento cinquantasei chilometri senza uno straccio di assistenza. Una tappa tostissima, che tira al limite il regolamento dell’ordine di partenza, e dei chilometri di prova senza fare rientro in assistenza. A fare da contraltare un sabato con tre speciali, e solamente una sopra i venti chilometri di lunghezza, con un service dopo appena quarantaquattro chilometri. Domenica inesistente con due speciali inferiori ai nove chilometri, per un totale di trenta chilometri di speciale. I sacrifici richiesti per andare a inserire le magiche stage di Raglan, Whaanga Coast e Te Akau, nella tappa del venerdì sono giustificati dal fascino e dalla tecnicità di quelle strade. Ma una volta che saltano certi equilibri non si può certo pensare di recuperarli con un sabato minimal e una domenica oltre il minimal. Soprattutto nella tappa del sabato qualche chilometro a quel punto era d’obbligo.   

TEMPI E DISTANZE

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