Che dalle parti di Carlisle le cose non vadano proprio bene lo si era capito molto presto, ma da quando sul ponte di comando ci è salito Milliner dalle dichiarazioni made in M-Sport è impossibile dare credibilità ad una squadra dove le posizioni ruotano ad ogni soffio di vento, ma le parole su Breen prima della gara e dopo la sospensione staccata laciano basiti.
In questi anni gli interventi mediatici di Milliner non sono mai passati inosservati, a volte provocatori, altre chiaramente sbilanciati per spingere esclusivamente i propri interessi. Tra le tante affermazioni seguite a stretto giro di posta da altre dove sosteneva il contrario, con la naturalezza di chi non ha alcuna memoria; fare finta di niente dopo quelle su Breen in Finlandia è impossibile. Pochi giorni dopo l’Estonia Milliner nel solito quanto disperato tentativo di vendere qualche goccia di acqua, nel tentativo di vendere un bicchiere mezzo pieno, ha invitato Breen a mollare la prudenza e prepararsi ad una Finlandia flat-out. Una dichiarazione che non lasciava spazio a dubbio alcuno, soprattutto nei i richiami alla passata edizione, quando sino a metà gara Craig si era battuto per il successo. Parole che ci hanno portato alla mente gli sprezzanti commenti all’uscita di Suninen al Montecarlo 2021, quando in mano aveva uno scratch virtuale che si è tradotto nell’unico picco prestazionale di un intera stagione della Fiesta WRC Plus. Allora a scagliare le prime pietre di una lapidazione sulla pubblica piazza, furono gli stessi uomini M-Sport con il suo team director in testa. Peccato quello sia rimasto l’unico lampo della Fiesta in un intera stagione, visto che l’unico scratch battuto in un intero anno è stato quello di Fourmaux al Safari in una delle stage finali quando avevano tirato tutti i remi in barca. Un pensiero che puntuali come un orologio dal ponte di comando M-Sport hanno rinverdito, definendo alla fine della seconda tappa l’errore di Craig inammissibile, aggiungendo ironicamente che quel terrapieno è sempre stato li anche l’anno passato. A questo punto qualcuno dovrebbe chiarire i suoi pensieri ai piloti prima del via, “mollare i freni e andare all’attacco” ha un significato inequivocabile e non si può sindacare su un singolo errore. Soprattutto considerato che la macchina gli è scivolata via di pochi centimetri con il posteriore, un errore che ci può stare o meglio non particolarmente grave per chi sta andando a tutta. La differenza è che l’anno passato Craig aveva una vettura competitiva, che non aveva provato prima della gara, ma il lavoro di messa a punto era stato fatto dai suoi compagni di squadra. La Puma invece in Finlandia non lo è mai stata, la vettura non è (ancora) da buttare, anzi basterebbe davvero poco per battersi con i primi, ma non fare test di sviluppo, e nemmeno pre gara, è inammissibile. Ci spiacerebbe veramente tanto se a fine stagione qualcuno decidesse di buttare tutte le colpe sull’Irlandese. Dopo che Wilson ha ceduto la gestione sportiva, in M-Sport si è tornati alla vita da noleggiatori, ma con un spirito da team satellite clienti Rally2, ovvero smettendo di sviluppare, e limitandosi a sostituire pezzi soggetti ad usura, a volte anche con parsimonia.