Per il secondo anno consecutivo sulle strade di Ypres andrà in scena la sfida per il WRC, un sogno che da quelle parti hanno inseguito per anni sapendo che era fuori portata, ma poi è arrivata la pandemia e come per Monza la gara Fiamminga è stata promossa per due edizioni consecutive nel WRC ma come per la gara Brianzola il sogno sta per finire.
La classicissima del Belgio, per anni stella del campionato europeo negli anni ottanta e novanta avrebbe fatto carte false per entrare a fare parte del circus iridato, ma con i canoni di selezione delle gare di allora per una nazione come il Belgio era impensabile anche sognarlo il mondiale. Negli anni della sua lunghissima euro permanenza (IRC compreso) a Ypres hanno sempre lavorato molto sul loro parterre che è sempre andato ben oltre la serie continentale e l’albo d’oro di Ypres parla da solo. Nel 2017 Ypres esce dal campionato europeo sbattendo la porta, secondo gli organizzatori tra i quali figura oramai da anni anche Alain Penasse, le richieste del promotore Eurosport Event risultano sproporzionate se confrontate con il ritorno dell’ERC. Come l’Estonia Ypres sino al 2019 ha giocato sugli invitati, ed è riuscita a proporre nomi di primo piano e un percorso sempre all’altezza del campionato del mondo con duecentosettanta chilometri divisi in due tappe. Il tracciato è un continuo alternarsi di allunghi e cambi di direzione a novanta gradi e anche più secchi, su una carreggiata stretta con una banchina in terra che porta molto sporco in strada. Una gara che in piena estate può propone molte porzioni sporche, ma in autunno o primavera con umido e fango diventa un vero esercizio di equilibrismo. L’anno passato ai tanti che non conoscevano Ypres il tracciato non è piaciuto molto, un giudizio comprensibile le strade da quelle parti e nel nord della Francia, sono simili ed abbastanza insipide, ma in un campionato mondiale o europeo sono un patrimonio di biodiversità. Il vero plus valore dei rally è la diversità, con tracciati e un fondi differenti uno dall’altro, spostandosi di appena cinquecento o mille chilometri. Pro o contro Ypres il sogno dei Belgi si concluderà quest’anno, come lo scorso inverno si è spento quello del Rally ACI Monza alla sua seconda presenza nel WRC. Con Ypres si chiude la parentesi pandemia, che ha aperto le porte del WRC a diverse gare europee, ma con il mondo che oramai ha riaperto le sue frontiere l’unica tra le new entry che probabilmente riuscirà a salvare il suo posto al sole (almeno per il 2023) potrebbe essere la Croazia. Di sicuro visto le richieste economiche del promoter per entrare sulla panchina ERC, è difficile immaginare Ypres sia disposta a sborsare una quota doppia rispetto a quella che l’aveva portata a sbattere la porta in faccia ad Eurosport, non è un caso che quest’anno nonostante ci fosse in ballo nel WRC la gara Belga aveva rifiutato il posto in panchina nonostante le tante lusinghe.