Di mercato piloti congelato ne avevamo scritto a fine luglio, e nulla di concreto è emerso per quanto riguarda le poche seconde e terze guide (anche part-time) con i contratti in scadenza, oggi a tenere banco è la conferma dell’accordo che colora le Puma tra M-Sport e il bibitaro austriaco. Movimenti che indirettamente coinvogono anche Loeb.
Oramai da qualche mese uno dei punti interrogativi del WRC è cosa farà il marchio del toro rosso nel 2023, più specificatamente se continuerà a vestire le Puma della M-Sport. Vincere il Montecarlo con il suo pilota bandiera gli è valso il ritorno di un anno, ma il tutto sta scemando con il passare dei mesi e la mancanza di risultati comincia a pesare. Qualche voce di mercato, buttata in pasto ai media, non può certamente bastare soprattutto quando è evidente che di concreto non c’è nulla, così l’ancora di salvezza potrebbe essere il solito Sebastien Loeb. Un corteggiamento iniziato come l’anno passato in estate, obbiettivo confermare un programma part-time per il nove volte campione del mondo, garantendosi così la livrea anche per il prossimo anno. La provocazione è quella di mettere sul piatto la richiesta per una stagione full-time, ma al tempo stesso tirando subito indietro il braccio dicendo, non l’accetterà. Gli impegni extra rally del nove volte iridato sono parecchi, ma se rinunciare all’Extreme E non sarebbe un gran problema, il discorso cambia con la Prodrive nel cross country (una disciplina vera con un auto potenzialmente vincente), proprio adesso che è stato istituito il titolo mondiale. Con la decima corona iridata che potrebbe essere dietro l’angolo già quest’anno e comunque il prospetto è di molte stagioni al top, con altri titoli e successi, oltre ad un ingaggio che sino ad oggi almeno per lui (soprattutto in virtù del suo palmares) è stato bello congruo. Il fatto che in tutta questa stagione, Loeb non sia stato mai coinvolto nello sviluppo della vettura, test di Montecarlo a parte e nelle sue uscite part-time, sempre decise last minute da Seb e Red Bull è abbastanza evidente che la squadra è una sorta di soggetto terzo a decisionalità ridotta. Oggi parlare di un ritorno a una stagione a tempo pieno, sarebbe come sognare il ripetersi dell’arrivo di Ogier con una parte del budget che dalla squadra si trasferirebbe all’adeguamento del salario di Loeb. Ed il resto verrebbe bruciato nei test, perché la squadra attualmente ha vita facile con Craig che senza un palmares può solo permettersi di stare “zitto e buono” qualsiasi cosa si decida. Una partita che in Grecia sicuramente sarà centrale, dove si gioca il futuro prossimo della squadra di Sir Wilson.