La Toyota con il suo prototipo a idrogeno, la Toyota GR Yaris H2, schierato come apripista ad Ypres ha cominciato a mettere le mani avanti sul futuro, anche se la vettura in questione non ha nulla di corsaiolo è evidente che la casa Giapponese non ha fatto una comparsata pubblicitaria ma ha dato una chiara indicazione alla nuova presidenza della FIA.
La Yaris a idrogeno ha calcato il palcoscenico di Ypres, con Kankkunen e poi anche con il presidente Akio Toyoda, che non è certamente nuovo ad indossare di tanto in tanto la tuta ignifuga. Una maniera di sottolineare nel suo ruolo di responsabile del reparto corse, qualcosa di nuovo, sotto il profilo tecnico, oppure di programmi, ed impegni. La vettura presentata non era nulla di più di un prototipo di derivazione dalla serie, senza nessuna pretesa prestazionale se non quella di una vettura sportiva di produzione. A cominciare dal sound, quello che nell’evoluzione elettrica fa storcere il naso a fans e anche addetti ai lavori, i decibel a grandi linee erano quelli del motore di serie è non poteva essere altrimenti. Le prestazioni a vista erano quelle di uno stradale sportivo, con tutte le difficoltà in staccata di queste quando vengono spinte al limite. Chi pensava di vedere qualcosa di corsaiolo è rimasto deluso, ma è chiaro che sino ad oggi le vetture e soprattutto i motori con la combustione ad idrogeno non hanno visto un’importante evoluzione corsaiola. L’obbiettivo però è chiarissimo, dopo i vari incontri sulle strade del WRC tra la FIA, ed i rappresentanti di un manipolo di nuovi costruttori interessati al mondiale del dopo Hybrid. Tutti hanno manifestato interesse nell’elettrico puro, d’altronde i loro sforzi commerciali oggi si concentrano quasi esclusivamente sulle auto a batteria, che però faticano a penetrare il mercato fuori dalle grandi realtà urbane. Toyota invece ha deciso di uscire dagli schemi e puntare sulle motorizzazioni tradizionali alimentate ad idrogeno; l’interesse arriva dai vertici del gruppo, su una strada che è tutta da esplorare e Toyoda si è fatto interprete del pensiero di utilizzare le corse come banco di prova per il prodotto di serie. Dalla parte interna una maniera di rafforzare la sua posizione e quella del reparto corse all’interno della casa costruttrice stessa, dall’altra una forzatura nei confronti della FIA mettendola di fronte ad un fatto e non solamente parole. L’idrogeno come carburante a emissioni zero sui motori termici comincia a fare breccia nei pensieri di qualche altro gruppo, ultimo quello Renault che ha dichiarato di volere esplorare questa strada, ed un apertura dei rally all’idrogeno potrebbe interessarli ancora più dell’elettrico puro. Tra i pionieri dell’idrogeno c’è anche la Hyundai, anche se sino ad oggi i loro sforzi si sono concentrati sul fuel cell e per il momento le indicazioni sono verso l’elettrico puro.